> > Dpcm, Zangrillo: "Ha vinto chi voleva terrorizzare"

Dpcm, Zangrillo: "Ha vinto chi voleva terrorizzare"

Zangrillo

Il primario del reparto di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele di Milano si è schierato contro le nuove regole del Governo.

Alberto Zangrillo si è scagliato contro il nuovo Dpcm annunciato da Giuseppe Conte, che nasconde un effettivo lockdown, tenendo aperti bar e ristoranti solo fino alle 18 e per cui si sono scatenate numerose polemiche e manifestazioni. Il direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele di Milano è convinto che bisogna tranquillizzare i cittadini, come ha spiegato in un’intervista al Tg5, ricondivisa sul suo profilo Twitter.

Zangrillo contro il Dpcm

Ha vinto chi ha avuto come obiettivo quello di terrorizzare e spaventare” ha spiegato Alberto Zangrillo, riferendosi al Governo. “Non dobbiamo aver paura perché, come detto più volte, non dobbiamo confondere il positivo al coronavirus con il contagiato potenzialmente infettante e soprattutto ammalato” ha aggiunto il direttore, che si è dichiarato molto fiducioso della cabina di regia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e ha spiegato di confidare nel fatto che vengano date risposte efficaci, visto il clima di terrorismo che si è creato e che sta diventando particolarmente pericoloso.

Le persone sono sconcertate, terrorizzate e spaventate. Hanno mal interpretato il concetto di tampone per cui c’è una corsa ad eseguire il tampone come se fosse una misura terapeutica. In realtà adesso il problema sono i pronto soccorso, abbiamo fiumane di persone che arrivano al ps e non riusciamo a controllarle. Di queste il 40 per cento potrebbero stare tranquillamente a casa se assistite, se rincuorate, se informate” ha spiegato Alberto Zangrillo, dopo aver visto le immagini del drive-in alla televisione, che mostrano la situazione di grande allarme. Il direttore, che si è schierato contro Galli, ha voluto lanciare una frecciata a tutti coloro che chiedono misure più stringenti, che rischiano di distruggere definitivamente l’economia del Paese.