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Foggia, per 20 anni maltratta e violenta la moglie, in manette

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Manette per violenza sessuale ad un 42enne di Foggia. Per 20 anni avrebbe maltrattato la donna, costringendola a rapporti e infierendo anche sui tre figli.

Per 20 anni ha maltrattato e violentato la moglie e per questo è finito in manette un 42enne di Foggia. Il Gip del tribunale cittadino ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’uomo dopo che la vittima aveva finalmente deciso di raccontare il suo calvario alle forze dell’ordine, come sovente accade in questi casi quando quel menage di terrore si era fatto ormai insostenibile. Fatto sta che quella situazione non andava avanti da un paio di settimane o da qualche mese, bensì da 20 anni. L’intero arco della vita matrimoniale della vittima era stato costellato da soprusi, botte, maltrattamenti e costrizioni sessuali.

Per 20 anni maltratta e violenta la moglie, aggressioni ed insulti

La violenza nei suoi confronti si sostanziava non solo con le aggressioni fisiche, ma con un vero e proprio lessico della sopraffazione, fatto di insulti, ingiurie di ogni tipo. Pessime abitudini che non ci hanno messo molto a prendere polpa e a diventare reati veri e propri che troveranno eventuale sostanza procedurale nei prossimi mesi. Tutto questo man mano che l’uomo acquisiva la consapevolezza di essere lui ad avere il controllo. Un controllo che, sempre secondo la denuncia della parte lesa, non sarebbe venuto meno neanche con la nascita dei tre figli della coppia, né con la presenza occasionale dei suoi genitori.

I genitori dell’indagato: “Solo un brutto carattere”

In queste circostanze, secondo il verbale redatto dalla vittima davanti alla Squadra Mobile di Foggia, gli stessi liquidavano le scalmane del figlio attribuendole al suo ‘brutto carattere’. Quel carattere però era diventato perno di assoluto terrore per la donna, che spesso doveva vedere le sue figlie femmine insultate se indossavano vestiti troppo succinti. Tutto questo a fronte di rapporti che invece suo marito esigeva da lei spesso contro la sua volontà. La donna cedeva a quelle richieste perentorie perché sapeva che un rifiuto avrebbe scatenato un inferno che avrebbe potuto coinvolgere anche i figli.

La misura colma e la decisione di denunciare

Alla fine la misura è divenuta colma e la donna ha deciso di raccontare tutto agli uomini in divisa. Lo ha fatto forse esasperata ancor più dai mesi della scorsa primavera, quando il lockdown l’aveva costretta in casa con il suo aguzzino, e forse terrorizzata dalla prospettiva di un secondo lockdown che le avrebbe imposto di nuovo una sofferta coabitazione con il suo aguzzino. L’uomo è indagato per maltrattamenti in famiglia e di violenza ai danni del coniuge.

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