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Coronavirus, Richeldi: "Terza ondata possibile tra febbraio e marzo"

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Luca Richeldi del Cts avverte che è possibile una terza ondata di coronavirus nei mesi di febbraio e marzo, in vista dell'inverno.

La terza ondata da Coronavirus è un ipotesi molto plausibile secondo Luca Richeldi del Comitato tecnico scientifico. Ci avviamo verso l’inverno e i mesi di febbraio e marzo potrebbero portare a un nuovi aumento dei contagi.

Coronavirus, Richeldi: “Possibile terza ondata”

L’ipotesi di un lockdown soft, più morbido rispetto a quello vissuto tra marzo e aprile, si fa sempre più accentuata. Secondo Luca Richeldi, direttore dell’unità di Pneumologia del Policlinico Gemelli Irccs di Roma e componente del Cts, i mesi a cui andiamo incontro saranno i più duri. Intervistato da Il Sole 24 Ore, Richeldi ha affermato che è plausibile ipotizzare una terza ondata da Covid-19, soprattutto nei mesi più freddi, tra febbraio e marzo. Rispetto alla prima ondata, infatti, in cui andavamo incontro alla stagione estiva, nei prossimi mesi ci ritroveremo di fronte all’inverno e le possibilità di contagio aumenteranno.

Richeldi tiene a precisare che le possibili chiusure non saranno pesanti come quelle di marzo, ma bisogna prestare attenzione. “Se i numeri saranno ingestibili allora bisogna pensare a misure più decise a livello nazionale, non un lockdown come quello di marzo ma – avverte Richeldi – a un intervento sostenibile a medio termine perché l’inverno è lungo e non si può escludere che poi ci sia anche una terza ondata del Covid“.

Per il Comitato tecnico scientifico la chiusura generalizzata è stata necessaria per far fronte alla grande mola di contagi avvenuta nelle ultime settimane e per non alzare troppo la pressione degli ospedali. “Non esistono posti sicuri“: per Richeldi tutte le attività sono possibili fonti di contagio.

La situazione nelle scuole

Le scuole rimangono aperte. Questa sembra essere la decisione principale che il Governo vorrà portare avanti. Anche il Cts afferma che valga la pena preservare un ambito così importante, soprattutto per i più piccoli. “Abbiamo strumenti che funzionano e ci abbiamo investito tanto“. La dad sarà presa in considerazione, fino a questo momento, solo per gli studenti più grandi.