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Miozzo: "Tracciamento saltato arrivati a 35mila contagi"

Agostino Miozzo

Le parole del coordinatore del Comitato tecnico scientifico riguardo il tracciamento e il Natale in arrivo.

Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, è stato ospite a 24Mattino su Radio24 e ha fatto il punto dell’emergenza Covid in Italia. La situazione è molto difficile e deve essere tenuta sotto controllo per evitare che i contagi tornano a salire, ora che la curva epidemiologica si sta stabilizzando.

Miozzo sul tracciamento

Con 30mila casi al giorno è assai difficile immaginare come quella del tracciamento. Vanno rafforzate le risorse umane che seguono in maniera considerevole, se si riducono i contagi tornerà a funzionare. È saltato quando abbiamo avuto 35mila casi” ha spiegato Miozzo. Essendo così difficile mantenere attivo un vero e proprio tracciamento, la guardia deve essere mantenuta ancora più alta. Bisogna prestare estrema attenzione soprattutto con l’arrivo del Natale, nonostante sia un peccato dover abbandonare alcune tradizioni. “Continuiamo a ribadire che il virus rende incompatibili le relazioni sociali che sono pericolose soprattutto per i più fragili, il Natale quest’anno dovrà essere intimo come un giorno ordinario” ha spiegato il coordinatore del Cts, che ha voluto esprimere il suo parere anche riguardo la riapertura delle scuole.

Secondo l’esperto, aprire il 9 dicembre “potrebbe essere una buona opzione, bisogna far ritornare ragazzi e docenti a scuola garantendo la sicurezza, il rischio deve diventare compatibile con la disponibilità di risorse per tamponi in tempo reale e tracciamento a supporto della vita scolastica“. “Riteniamo che l’apertura delle scuole non sia a rischio zero però è un rischio sicuramente inferiore di immaginare i ragazzi liberi di andare nei centri commerciali senza regole ed è un rischio che prende in considerazione la salute psicofisica dei ragazzi. Non è pensabile lasciare milioni di giovani nella didattica a distanza per un anno intero, avremo quest’anno dei liceali che arriveranno alla maturità avendo fatto un mese di scuola in presenza, questo è inaccettabile” ha aggiunto Agostino Miozzo, che ha sottolineato anche che ritiene azzardato decidere di aprire gli impianti sciistici in questo momento.