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Dpcm di Natale: negozi aperti ma comuni blindati: tensioni nel governo

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Le prime indiscrezioni sul Dpcm di Natale confermano le ipotesi delle linea dura, ma nel governo Italia Viva chiede riaperture per i ristoranti.

Le ultime indiscrezioni sulle misure anti-Covid del prossimo Dpcm, che entrerà in vigore dal 4 dicembre, svelano la linea dura mantenuta dal Governo. Gli spostamenti saranno consentiti dal 21 dicembre solo per tornare nel luogo di residenza. A Natale e a Capodanno i Comuni saranno blindati, con chiusura alle 18 anche per ristoranti ed alberghi, mentre i negozi durante le feste rimarranno aperti fino alle 21.

Dpcm di Natale: novità

Durante la notte c’è stata una riunione tra il premier Giuseppe Conte, i capi delegazione di maggioranza e il ministro agli Affari Regionali Francesco Boccia. Il Governo ha preparato la bozza del decreto, come confermato dall’informativa del ministro Roberto Speranza al Senato. Intanto, si attende il confronto con le Regioni.

In tutto il periodo delle feste natalizie il coprifuoco resterà alle 22, mentre l’apertura dei negozi è stata spostata fino alle 21. Novità che sicuramente sarà apprezzata dagli amanti dello shopping, nella speranza che si possano scaglionare meglio gli ingressi all’interno delle attività commerciali. La messa di Natale si svolgerà alle ore 20 e sarà cura dei vescovi fare in modo che vengano rispettate tutte le norme anti-Covid. Dal 21 dicembre gli spostamenti tra Regioni gialle saranno permessi solo per far ritorno al proprio luogo di residenza. Non ci si potrà spostare per vedere i parenti o raggiungere seconde case.

Il nodo delle piste da sci

I punti fermi per il momento riguardano la chiusura degli impianti sciistici fino a gennaio e ci sarà l’obbligo di quarantena per evitare il contagio di ritorno da altri Paesi che hanno gli impianti aperti, anche se attualmente l’esecutivo sta lavorando per far si che anche le nazioni confinanti con l’Italia adottino simili provvedimenti come annunciato dal presidente veneto Luca Zaia: “Il premier sta lavorando perché tutti i Paesi confinanti chiudano le piste da sci, staremo a vedere”.

Secondo il capo del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo infatti, spiega che i rischi maggiori al momento riguardano soprattutto gli assembramenti negli impianti e negli alberghi. Le crociere subiranno uno stop, per evitare che vengano spostate lì le feste che non possono essere fatte sulla terra ferma.

La zona gialla rafforzata

Il 24 e 25 dicembre e il primo gennaio i Comuni saranno letteralmente blindati. Ci sarà una specie di zona gialla rafforzata, con la possibilità per i ristoranti di tenere aperto all’ora di pranzo. A Capodanno, per evitare i veglioni, i ristoranti, compresi quelli degli alberghi, verranno chiusi alle ore 18 e per i clienti ci sarà solo il servizio in camera. Non ci saranno regole per quanto riguarda le persone da ospitare a casa, ma solo raccomandazioni e l’invito di evitare di passare del tempo con persone non conviventi.

Il concetto di zona gialla rafforzata è stato anche esplicitato dallo stesso ministro Boccia a margine del webinar 5g Italy e RecoveryFund, dove ha dichiarato: “Dicembre dev’essere il mese che ci fa mettere in sicurezza il Paese senza fare un lockdown nazionale. Da qui a 15 giorni tutta Italia o gran parte d’Italia sarà gialla, pensiamo a restrizioni puntuali per il periodo delle feste che non ci fanno allentare i nostri comportamenti. Il 7 gennaio il Paese ripartirà, incrociando una grande campagna di vaccini”.

Tensioni nel governo

Nonostante l’imminente scadenza dell’attuale Dpcm in vigore continuano le tensioni nel governo proprio in merito alle misure da adottare a partire dal 4 dicembre. Italia Viva infatti starebbe spingendo per ottenere una riapertura degli alberghi e dei ristoranti per il pranzo di Natale e per quello di Santo Stefano, oltre a ribadire il suo no al divieto totale di spostamento tra comuni e regioni.