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Bambino autistico allontanato da supermercato per mascherina

Supermercato

Il vigilante e il direttore del market hanno fatto uscire dal negozio il bimbo, nonostante il Dpcm.

Un bambino autistico è stato allontanato da un supermercato perché non indossava la mascherina. Il Dpcm del 3 dicembre, in realtà, permette di non indossarla in queste circostanze. Il fatto è accaduto a Bisceglie, nella tarda mattinata di sabato 5 dicembre, mentre il bambino era in compagnia di una sua amica di 20 anni, volontaria di casa nella sua famiglia.

Bambino autistico allontanato da supermercato

Il bambino allontanato dal supermercato era appena entrato nell’attività commerciale, accompagnato da una sua amica, volontaria di 20 anni. I due sono stati invitati ad uscire perché il minorenne non indossava la mascherina. A denunciare questa situazione è stata l’associazione Time-Aut. “Ciò che è successo è frutto dell’ignoranza, la più grave delle disabilità ignoranza delle disposizioni normative, ma soprattutto ignoranza dell’autismo, delle condizioni e delle rinunce a cui le famiglie sono costrette” hanno spiegato. L’amica ha spiegato che il bambino è affetto da spettro autistico di terzo livello, ovvero il più grave, è proprio per questo gli è consentito non indossare la mascherina. Il vigilante e il direttore non hanno voluto sentire ragioni e hanno mandato via i due, tra le lacrime del bambino. “Mio figlio non è autosufficiente e minimizzare come è stato fatto da parte di personale del supermercato e di forze dell’ordine non è rispettoso nei confronti dei grossi sacrifici che i genitori compiono” ha dichiarato la mamma del bambino su Repubblica. Ciò che ha fatto male, oltre all’allontanamento in sé, è stata un’osservazione fatta al bambino e alla sua amica, come ha spiegato la mamma: “Lei ha chiesto di pagare i quattro articoli che aveva preso e uscire e di risposta le è stato detto che il fatto di essere con una persona disabile non la autorizzava a saltare la fila“.

Il disturbo dello spettro autistico di terzo livello è incompatibile con l’uso della mascherina. La mamma del bambino si è subito recata sul posto, provando a spiegare al direttore che gli provoca dei problemi a livello sensoriale. La donna ha chiamato i carabinieri, ma le hanno risposto che non potevano intervenire per cui sono dovuti tornare a casa. “Non parla, ha sempre bisogno di un rapporto uno a uno. Lui capisce dagli sguardi della gente se è gradito o meno” ha spiegato la mamma. Le associazioni si sono subito mobilitate a favore della famiglia del bambino. “In quel supermercato eravamo già andati insieme mesi prima e sappiamo bene che le regole per loro sono diverse e non sa quanto vorremmo che non sia così” ha dichiarato la madre. L’associazione Time-Aut ha voluto aggiungere che è stato tolto al bambino il diritto di essere incluso nella società e non è una cosa tollerabile. Angelantonio Angarano, il sindaco, si sta attivando per un incontro tra la famiglia del bambino e i responsabili del supermercato. “Comprendiamo che l’emergenza sanitaria conseguente alla diffusione del Covid stia sottoponendo tutti a notevoli pressioni e siamo certi che l’episodio di sabato scorso sia frutto solo di tensione e paura. Non dobbiamo mai dimenticare fragilità e difficoltà di coloro che convivono con la disabilità” ha dichiarato il sindaco. “Non vogliamo regali, solo un passo indietro da parte chi lo ha umiliato. Ragazzi come lui combattono dalla nascita e non è giusto che qualcuno cerchi di minare la loro serenità. Siamo stati feriti dall’arroganza, è questo che fa più male” ha concluso la madre.