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Milano, ginecologo ucciso: si ipotizza una vendetta

Carabinieri

Ginecologo ucciso a Milano: si scava nel passato di Stefano Ansaldi, il suo assassinio potrebbe essere scaturito da una vendetta.

Stefano Ansaldi, il ginecologo campano di 65 anni, potrebbe essere stato ucciso per una vendetta. L’omicidio è avvenuto nel pomeriggio dello scorso dicembre nei pressi della stazione centrale di Milano. Gli inquirenti stanno scavando nel passato del medico e sono scaturite da esso, sembra, vicende come la sparizione di un assegno in bianco la cui destinataria sarebbe stata una società “paradiso fiscale” e una vecchia denuncia a suo carico. Non è stata ancora scartata l’ipotesi di una rapina finita male, anche se risulterebbe poco plausibile da parte dei carabinieri del comando provinciale di Milano, che stanno attualmente indagando sulla vicenda.

Ginecologo ucciso a Milano: omicidio “efferato”

Lo scorso 21 dicembre gli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Adriano Scudieri e dal procuratore aggiunto Laura Pedio, riferendosi al delitto Ansaldi, hanno dichiarato: “Un omicidio troppo efferato, con una coltellata a tagliare di netto la gola, per ipotizzare una rapina finita male”. Bisogna tenere conto anche di alcune incongruenze, come il rolex del ginecologo rinvenuto accanto al suo cadavere e l’arma del delitto, ovvero, un coltello da cucina: sicuramente un’arma poco consona a un rapinatore.

Stefano Ansaldi conosceva il suo omicida?

L’ipotesi rapina oramai sembra non reggere più e si ipotizza che Stefano Ansaldi conoscesse l’identità del suo assassino. Ansaldi era un medico molto conosciuto e stimato a Napoli, anche se non proprio da tutti. Come informa il Corriere della sera, una donna avrebbe incolpato il ginecologo assieme ad altri colleghi per la morte della figlioletta. La donna in questione avrebbe denunciato perciò il ginecologo 65enne. Ovviamente si tratta solo di supposizioni e può anche accadere nella carriera di un medico che questi riceva denunce legate al proprio contesto professionale.