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Uccisa a Natale: "Ti lascio una lettera, se mi ammazzano saprai"

Rosina Cassetti

La testimonianza dell'amica di Rosina Cassetti, la donna di 78 anni che è stata uccisa la notte di Natale.

Un’amica di Rosina Cassetti, donna di 78 anni trovata morta nella sua casa di Montecassiano la notte della vigilia di Natale, ha dato la sua testimonianza, raccontando che la vittima voleva scriverle una lettera perché sapeva che l’avrebbero ammazzata. Nuovi dettagli molto inquietanti che riguardano questa triste storia.

Testimonianza dell’amica

Voleva scrivermi una lettera, ‘così se mi ammazzano’ almeno lo saprai” aveva detto Rosina Cassetti alla sua amica. Gli inquirenti stanno indagando sulla versione della rapina finita nel sangue, fornita dai familiari, il marito, la figlia e la nipote che vivevano in casa con lei. Alcune persone molto vicine alla vittima, però, hanno parlato di un quadro familiare non dei migliori. Secondo l’amica che ha parlato della lettera, come riportato da Cronache Maceratesi, la signora Rosina viveva isolata in casa propria. “Le davano 10 euro al giorno, poteva telefonare ma non poteva ricevere chiamate, le avevano tolto l’uso del giardino le chiavi dell’auto. Era sempre da sola, viveva tra la cucina e il soggiorno di casa” ha raccontato la donna. Rosina Cassetti, secondo quanto riferito da alcune operatrici del centro antiviolenza SOS Donna, aveva chiesto aiuto e ottenuto un appuntamento per martedì 29 dicembre presso il centro. Amici e conoscenti hanno raccontato che viveva in un contesto domestico molto pesante, in cui era stata “privata di tutto“. Arianna Orazi, figlia della vittima, è indagata per omicidio. Gli inquirenti hanno spiegato che si tratta di un atto dovuto per riuscire ad effettuare una serie di esami. “È tranquilla della versione che dato” ha spiegato Sergio Del Medico, legale della donna.

La figlia della vittima era presente in casa quando Rosina è stata uccisa e ha raccontato che si è trattato di una rapina. Presenti sul posto anche Enrico Orazi, marito della vittima, ed Enea, il nipote, che sono stati indagati per favoreggiamento. Quest’ultimo ha spiegato di essere tornato a casa dopo la rapina e di aver trovato la madre e il nonno legati, mentre la nonna era già stata uccisa. Sul corpo della 78enne è stata effettuata l’autopsia dal medico legale Roberto Scnedoni, alla presenza di un consulente incaricato dalla famiglia. Per il momento non si conoscono i risultati dell’esame. I medici, basandosi su un primo esame effettuato la notte del delitto, avevano ipotizzato una morte per asfissia, smentendo la tesi del malore. La ricostruzione dei familiari rimane la stessa. Anche ai carabinieri intervenuti nella villetta di via Pertini, hanno raccontato che c’è stata una rapina da parte di uno sconosciuto vestito di scuro che si sarebbe introdotto in casa a rubare, portando via la somma di duemila euro.