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Covid, Battiston: “Dati anomali per 5 regioni che non corrispondono”

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Il Fisico Battiston ha evidenziato come per cinque regioni italiane i dati non corrispondano al reale comportamento dell’epidemia.

Il caso Lombardia ha evidenziato chiaramente che la raccolta dei dati non ha alcun valore legale: in caso di errore nessuno sembra essere responsabile delle conseguenze”. A dirlo è il professore di Fisica presso l’Ateneo di Trento Roberto Battiston che in un’esclusiva a Repubblica ha evidenziato come si siano verificate delle anomalie nell’analisi dei dati per 5 regioni. Il Fisico ha precisato come sia necessario un controllo di qualità importante specie quando si tratta di gestire una grande mole di dati. È proprio in questi – ha dichiarato il Fisico – che bisogna porsi se i numeri alla mano sono contestualizzati e se eventualmente c’è qualcosa che non va.

Poi un’altra considerazione sul caso della Regione Lombardia: “Il timore è che anche i dati comunicati dalle regioni all’Iss possano, in alcuni casi, soffrire di effetti simili, come è successo nel caso lombardo. Credo che il meccanismo di raccolta dei dati sia stato messo in piedi di corsa, in piena emergenza”.

Battiston, dati anomali per 5 regioni

“È una prassi normale ovunque si gestiscano grandi quantità di dati, che si tratti di un esperimento scientifico, di un dato finanziario o demografico. Prima di usarli per prendere decisioni ci si chiede: hanno un senso questi numeri o c’è qualcosa che non va?”, Con queste parole il Fisico dell’Università di Trento Roberto Battiston ha fatto il punto della situazione sull’anomalia dei dati che ha fatto scoppiare il “caso Lombardia”.

In un’esclusiva a Repubblica il Fisico ha messo in luce in particolare come per 5 regioni i dati in possesso non corrispondano al reale comportamento della pandemia: “Per esempio, ci sono cinque regioni in cui l’andamento degli infetti ha mostrato nelle scorse settimane variazioni giornaliere che non possono corrispondere al normale comportamento di una epidemia: si tratta di salti che nulla hanno a che fare con la normale dinamica di diffusione di un virus”.