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Coronavirus, da oggi gli Uffizi in realtà virtuale

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Coronavirus, gli Uffizi si reinventano: 10 sale disponibile online, con 55 opere, per vivere un vero e proprio tour virtuale.

Il coronavirus ha determinato la chiusura di ogni attività, dal turismo alla ristorazione. Le città come Firenze, solitamente affollate di turisti, sono ora deserte. Anche i musei hanno dovuto chiudere, ma molti hanno pensato di inventare una nuova soluzione per rendere le opere comunque disponibili per i turisti.

Gli Uffizi in realtà virtuale

Una bella sorpresa per gli amanti dell’arte: la Galleria degli Uffizi diventa virtuale. Da oggi, sarà possibile visitare la famosa Galleria fiorentina da casa, attraverso un semplice clic. Per visitare alcune delle sale più belle e poter ammirarne i capolavori, basta collegarsi al sito degli Uffizi. Così facendo, il visitatore potrà immergersi in ben 10 sale, completamente digitalizzate, tra cui quelle più nuove inaugurate lo scorso anno. Grazie ad una tecnologia all’avanguardia le sale del museo, minuziosamente riprodotte in ogni singolo dettaglio con ben 55 opere potranno essere osservate da un duplice punto di vista. Dall’alto, nella forma di visualizzazione detta a “casa delle bambole”, oppure con una sorta di immersione, camminando virtualmente al loro interno, fermandosi davanti ai quadri, proprio come si farebbe nel museo.

“Un nuovo gioiello tecnologico”

“L’offerta di contenuti virtuali delle Gallerie degli Uffizi oggi si amplia con un nuovo gioiello tecnologico -spiega il direttore degli Uffizi Eike Schmidt- l’innovativo sistema con cui è stato realizzato questo nostro tour virtuale, pensato per valorizzare i tesori delle nuove sale inaugurate appena lo scorso anno, consente infatti un’immersione totale e realistica nell’ambiente del museo. In questo caso, l’esperienza non è soltanto una forma di evasione o di curiosità, ma si forniscono anche strumenti, informazioni e dati per un percorso di approfondimento e per una conoscenza più vasta. -poi Schmidt conclude-. Inoltre, un vantaggio enorme è dato dalla contestualizzazione delle opere nel loro spazio, uno strumento che può servire anche ai fini della ricerca storica e museologica”.