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Emergenza coronavirus, solo un giovane su cinque continua a lavorare

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In seguito alla quarantena dovuta all’emergenza Coronavirus milioni di lavoratori italiani sono al momento a casa senza lavoro

In seguito all’emergenza coronavirus il governo ha dovuto adottare una serie di misure restrittive volte a contrastare la diffusione del virus. A tal fine tutti i settori industriali e commerciali, eccetto quelli ritenuti indispensabili o strategici, sono fermi, lasciando milioni di italiani a casa.

Emergenza coronavirus e lavoro

In seguito alla quarantena dovuta all’emergenza Coronavirus, tutti i settori industriali e commerciali, eccetto quelli considerati indispensabili o strategici, sono fermi lasciando di conseguenza milioni di italiani a casa senza lavorare. Entrando nei dettagli sono 7 milioni e 800mila i lavoratori rimasti a casa su un totale di 23 milioni 360 mila, tenendo conto della media annua del 2019.

Soffermandosi sulla regione Lombardia, 1,6 milioni di lavoratori hanno dovuto sospendere l’attività lavorativa così come previsto dai Dpcm dell’11 e 22 marzo 2020. In particolare si contano 464 mila a Milano, 244 mila a Brescia e 199 mila a Bergamo. Oltre al differente impatto dal punto di vista delle regioni, è possibile osservare anche delle differenze dal punto di vista demografico. L’impatto dell’emergenza coronavirus sul mondo del lavoro, infatti, non sembra colpire tutte le fasce d’età di lavoratori allo stesso modo.

Un dato che è possibile rinvenire da una memoria scritta per il Senato dall’Istat. In base ai dati forniti dall’Istat, soltanto il 49,7% dei lavoratori under 24 e il 61% dei lavoratori tra i 25 e i 34 anni è tuttora impegnato impegnato in settori lavorativi attivi. Unendo questi dati, quindi, si contano circa 3 milioni di lavoratori su un totale di 15 milioni 576 mila. Sono circa 2 milioni i lavoratori under 35 non attivi, su un totale di 5 milioni e 171 mila, pari al 41,3%. Questo significa che al momento su una popolazione sotto i 35 anni pari a 13.044.546, al momento continua a lavorare circa il 23%. Un numero che può essere ritenuto basso dato che prima dell’emergenza coronavirus il numero dei giovani attivi tra i 15 e i 34 anni era superiore ai 5 milioni, ovvero all’incirca il 39.4% del totale. Per quanto riguarda le altre fasce d’età, invece, in media più del 65% dei lavoratori over 35 continua a lavorare.