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Villa Ebe, simbolo di sconfitta e abbandono

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Creata dall'architetto visionario Lamont Young nel 1922, ora è completamente abbandonata e dimora di tossicodipendenti e senzatetto.

La splendida Villa Ebe sorge sul fianco occidentale del Monte Echia a Napoli, in cima alle rampe di Pizzofalcone. Edificata nel 1922 su progetto dell’architetto e urbanista napoletano Lamont Young che ne fece la sua dimora, la struttura presenta richiami neogotici, medievali ed elisabettiani.

Stando a quanto riportato dal sito paesifantasmi.it, Lamont Young fu un precursore della modernità e un urbanista incompreso. Anticipò talmente tanto i tempi che i suoi progetti furono realizzati solamente alcuni anni dopo la sua morte. L’architetto nacque a Napoli nel 1851 da padre scozzese e madre indiana. Dai genitori trasse diverse influenze che fuse con quelle della istruzione elvetica e della città natale. Il mix di cultura prese forma nei suoi progetti.

Villa Ebe fu progettata sul modello del Castello Aselmayer, sito in Corso Vittorio Emanuele a Napoli. Fu abitata dalla moglie di Young, Ebe Cazzani, sino al 1976, che rimase anche dopo il suicidio del marito, nel 1929. Il 6 agosto del 1997 la proprietà passò al Comune di Napoli.

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Villa Ebe, mai ristrutturata

Da quel momento in poi si scrisse una delle pagine più brutte del comune del capoluogo campano. Nonostante l’acquisizione e i progetti, la villa fu immediatamente occupata dai senzatetto e lasciata preda di chiunque. L’artista Pasquale Della Monaco intervenne in difesa della villa. Riuscì a farsi autorizzare dalla Pizzofalcone s.p.a., la proprietaria dello stabile in quegli anni, lo svolgimento delle cerimonie di premiazione “Premio Utopia Lamont Young”. Il premio volle essere un ricoscimento all’architetto e assegnato a coloro che credono nei propri ideali e lottano per i propri sogni.

Ma all’atto del passaggio di proprietà dalla società al comune, l’artista non fu più ammesso all’interno dello stabile. E alla fine degli anni ’90, cominciarono a ruotare una serie di interessi intorno a questa villa.

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Nel 1999 si diffusero le voci circa la possibilità di demolire la struttura per creare un grande parcheggio. Della Monaco riuscì ad ottenere il vincolo culturale, giusto prima qualche giorno prima che si decidesse di abbatterla. Le proposte per il recupero della struttura andarono avanti e furono approvate ma a tre giorni dalla delibera per i lavori di restauro, nell’anno 2000, all’interno venne appiccato un incendio doloso che ne distrusse gli interni di pregio.

Negli anni successivi il sito fu individuato dall’UNESCO come sede per un futuro info-point da mettere in funzione per il Forum delle culture del 2013. Nel frattempo però la villa si ripopolò di senzatetto e tossicodipendenti. Oggi Villa Ebe è ancora occupata da un imprecisato numero di persone che hanno deciso di vivere al suo interno.