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Emanuela Orlandi, il fratello Pietro sulla prima telefonata: "Ecco quando è arrivata"

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Il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, ha portato all'attenzione dei dettagli importantissimi sulla scomparsa della sorella e ha fatto il punto sulle prime telefonate ricevute.

Nel corso della puntata di DiMartedì andata in onda martedì 4 aprile sono stati accesi nuovamente i fari sul caso di Emanuela Orlandi. Il fratello della giovane scomparsa il 22 giugno del 1983 a soli 15 anni, ha portato all’attenzione un dettaglio molto importante che riguarda la sorella: l’uomo ha rivelato che la prima telefonata risale alla sera del 22 giugno, mentre i familiari sono stati contattati dai rapitori solo il 5 luglio: qual è il motivo?

Emanuela Orlandi, Pietro fa una ricostruzione delle prime telefonate dopo il rapimento

Pietro Orlandi ha spiegato cosa è successo nelle ore seguenti al rapimento di Emanuela Orlandi: “I rapitori ci hanno chiamato il 5 luglio, invece la prima telefonata è arrivata la sera del 22 giugno, tra le 20 e le 21, cosa che è emersa soltanto quattro anni fa perché per 40 anni il Vaticano non ha mai detto questa cosa, quindi ufficialmente la prima telefonata è arrivata il 5 luglio, prima alla sala stampa vaticana e poi a noi familiari. Invece la prima telefonata è risale al 22 giugno tra 20 e le 21 quando noi non avevamo idea di ciò che poteva essere successo”.

L’intervento dell’avvocato della Famiglia Orlandi

Accanto a Pietro Orlandi è intervenuta l’avvocata Laura Sgrò, legale della famiglia di Emanuela. Quest’ultima ha aggiunto ulteriori dettagli su ciò che è accaduto ormai quarant’anni fa: “Telefonano alla sala stampa vaticana, arriva un comunicato di circa 2 paragrafi e da lì viene trasferita – questo è quello che mi ha raccontato Monsignor Viganò in tempi non sospetti e lui si è rivolto a Sivestrini con questo messaggio che era il suo superiore. Non gli crede nessuno. Silvestrini la prende come uno scherzo. Viganò mi dice che questa cosa l’ha presa sul serio…”.