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Hater dei Negramaro "Lele muore? Sono contento": smascherato

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Selvaggia Lucarelli svela l'odio sui social: a pagare dazio è un noto fumettista, hater dei Negramaro e di Emanuele Spedicato

“Pensate forte forte al nostro Lele! Fortissimo”. Sono numerosi i messaggi d’affetto rivolti a Lele Spedicato, il chitarrista dei Negramaro colpito da un’emorragia celebrale. Ma a intasare la rete non mancano le cattiverie gratuite degli haters. “Sono contento che abbia avuto un’emorragia”, scrive qualcuno. A smascherarne l’identità è Selvaggia Lucarelli, da tempo impegnata a combattere l’odio che corre sul web.

“Se Lele dei Negramaro muore sono contento”

“È raro che qualcosa ormai mi stupisca. E quello che mi stupisce ancora non è quasi mai il contenuto, è la fonte. Perché la varietà degli odiatori è impressionante. Sono spesso persone insospettabili o che si tende a ritenere evolute, capaci di governare un mezzo (internet) con un minimo di civiltà”. Con questa doverosa premessa, la Lucarelli ha reso noto sul suo profilo Facebook l’identità dell’hater che si è scagliato contro Lele Spedicato, ingiurioso e irrispettoso. All’indomani del ricovero del chitarrista della band salentina, tanti i messaggi d’affetto e di sostegno. Fan, amici e colleghi: in molti fanno il tifo per lui. Tuttavia, non mancano delle tristi voci fuori dal coro.

A parlare contro Spedicato sarebbe un noto fumettista, seguito da “migliaia di persone”, come ricordato dall’opinionista. Dure le parole dell’hater, sia contro la band sia contro Emanuele e la sua compagna in dolce attesa. “Sarò libero di essere contento se uno sta male?”. E ancora: “Se una persona che non mi piace schiatta, io sono contento”.

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La Lucarelli ha proseguito: “Si sveglia una mattina e decide di utilizzare questo mezzo potente e bellissimo che è fb, per comunicare a tutti che se muore il chitarrista dei Negramaro lui è contento? Parla della solita libertà di dire quel che si vuole. Continua con le scemenze nei commenti”. Poi l’aspro giudizio: “Il problema è che un adulto mediamente evoluto come lui, rispondendo a chi gli fa notare quanto sia stato becero e gratuito, ritenga che non si possa giudicare una persona per quello che scrive su internet”.

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Dilaga l’assurda maleducazione sul web, convinti che sia semplicemente “una zona franca, un non luogo in cui si può essere altro, in cui si può essere la parte peggiore di sé, perché tanto mica è la realtà”, ha commentato la Lucarelli. E contro il fumettista ha scritto: “Invece qui e lì sono la stessa cosa e se non l’hai capito dopo un decennio di fb, hai un problema serio. Sono la stessa cosa, con la differenza che nel bar sotto casa gli amici, i parenti, le persone che vogliono bene a Lele non hanno possibilità di ascoltare le tue idiozie. Qui le leggiamo tutti, compresi loro”. Quindi ha concluso: “Immagino che il nostro eroe del giorno, se quegli amici, quei parenti, fossero seduti al bar, se ne starebbe ben zitto. Se vi piace la provocazione, almeno assumetevi il rischio di un pugno in faccia”.

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