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Emiliano spinge per alleanza Pd-M5S: "Renzi via subito"

Emiliano

Ecco le dichiarazioni di Michele Emiliano su Renzi e la sua proposta di alleanza tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle.

Il governatore della Puglia rilascia delle forti dichiarazioni sui possibili scenari di governo.

Le dichiarazioni di Emiliano

Il magistrato pugliese si dichiara pronto ad un governo Pd-Movimento 5 stelle, visto che con il successo ottenuto i pentastellati hanno il diritto di governare; Renzi dovrebbe farsi da parte una volta per tutte perchè:” rischia di provocare una catastrofe democratica all’Italia e di far esplodere il Pd”.

Non è una novità che Emiliano si schieri apertamente contro il segretario del suo stesso partito; diversi gli episodi di contrasto anche in passato: dal referendum sulle trivellazioni in mare, al referendum costituzionale del 4 Marzo, fino alla scontro politico durante le primarie del partito, nel Febbraio 2017.

In questo caso Emiliano accusa Renzi di non riconoscere, ancora una volta, le sue colpe, ma di offendere gli 11 milioni di elettori, molti dei quali in precedenza votavano per il Pd. Secondo il governatore della Puglia, Renzi pensa ancora che la causa della sconfitta alle elezioni è da ricercarsi negli elettori che non sono riusciti a capire fino in fondo le idee del segretario del Partito Democratico.

Secondo Emiliano l’unica strada possibile per ripartire è la possibilità di creare un governo Di Maio-Pd; il partito democratico deve essere aperto a un appoggio esterno al movimento dei 5 stelle e deve essere disponibile ad un controllo sul programma. Potrebbero essere trovati alcuni punti di programma da concordare insieme. Questa collaborazione deve evitare un’accordo tra il movimento e le destre. Emiliano rivendica anche la sua lungimiranza, dichiarando che aveva proposto un accordo con i 5 stelle già nel 2013 ma i tempi non erano ancora maturi.

Per il governatore della Puglia inoltre la colpa del frazionamento del Centrosinistra in tanti piccoli partiti è da ricercarsi solo nel giovane Renzi.