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Alan Kurdi, Malta nega l'accesso ad acque territoriali

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L'imbarcazione si era diretta a Malta dopo aver ricevuto risposta negativa da Lampedusa.

Nella notte era giunta notizia che la Alan Kurdi aveva cambiato rotta. Dopo una prima decisione di raggiungere Lampedusa, l’equipaggio aveva valutato la situazione decidendo di virare verso Malta, dove avrebbe fatto sbarcare i 65 migranti. Nella tarda mattinata di domenica è però arrivato l’alt del governo maltese che ha deciso non concedere il permesso di sbarco alla nave della ong Sea Eye. Negato dunque l’accesso alle acque territoriali con il governo che ha incaricato le forza armate ad “intraprendere le azioni appropriate se la nave dovesse entrare”. Il limite è stato posto a 12 miglia dall’arcipelago.

La situazione della Alan Kurdi

L’imbarcazione della Sea Eye sta viaggiando attualmente a 8 nodi e si trova a circa 16 miglia a sud della punta meridionale di Malta. Al momento naviga in acque internazionali, e a quanto sembra dovrà rimanerci se non vuole incorrere nelle azioni militari delle forze maltesi. La decisione di cambiare rotta era stata presa, come comunicato dalla Ong, perché “non possiamo aspettare che lo stato di emergenza prevalga a bordo”, ma sembra ora che la situazione sia pronta a rientrare nello stallo.

Sbarcati dalla Alex

Intanto a Lampedusa sono stati fatti sbarcare i migranti a bordo del veliero Alex, che nella serata di sabato aveva violato il divieto ed era approdato sull’isola. La nave è stata posta sotto sequestro e l’equipaggio è indagato, ma i riflettori ora si spostano sull’hotspot “al collasso” come definito dal sindaco di Lampedusa. “Ci sono oltre duecento persone. Cento in più del previsto. Il Viminale ci aiuti. La capienza è di 97 persone, pure i poliziotti hanno dovuto lasciare gli alloggi per fare spazio”.