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Coronavirus, sbarcati senza controlli dalla Westerdam: a bordo una persona infetta

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Una donna americana è risultata positiva al coronavirus dopo essere sbarcata dalla Westerdam. Tra i passeggeri anche cinque italiani.

È stata registrata in Cambogia la prima falla nel sistema di sicurezza che, fino a questo momento, aveva contenuto la diffusione dell’epidemia originatasi a Wuhan. L’ambasciatore italiano in Thailandia, Lorenzo Galanti, ha confermato che tra le persone fatte scendere dalla nave da crociera Westerdam senza controlli approfonditi né quarantena ce ne sarebbe almeno una risultata positiva al coronavirus. Tra i passeggeri si contano anche cinque italiani che “ci risulta siano ripartiti, non abbiamo ricevuto richieste di assistenza da parte loro” ha spiegato Galanti.

Westerdam, allarme coronavirus

La vicenda è stata riportata dall’ambasciatore, ma al momento non si hanno conferme da parte della Farnesina. La Westerdam, nave da crociera gestita dalla compagnia Holland America Line (appartenente allo stesso gruppo – il Carnival – di cui fa parte anche la Diamond Princess), ha toccato le coste di cinque Paesi asiatici (compresa Thailandia e Giappone, dove sono stati registrati casi di coronavirus) con a bordo 2200 persone (oltre 1400 turisti e 800 membri dell’equipaggio) prima di attraccare al porto cambogiano di Sihanoukville. Lì un primo gruppo di passeggeri, accolti dal primo ministro, è stato fatto sbarcare nella giornata di venerdì 14 febbraio.

La Holland America Line aveva escluso casi di coronavirus a bordo, ma a pochi giorni dallo sbarco una cittadina statunitense di 83 anni è stata sottoposta al test diagnostico in Malesia ed è risultata positiva all’infezione. Ha raggiunto il Paese asiatico insieme al marito a bordo di un volo charter. Paura per i passeggeri a bordo, rimasti a contatto con la donna per diversi giorni. Tra loro, oltre a più di 600 americani, ci sono anche cinque italiani. Non si esclude che due di loro, residenti in Brasile, abbiano già fatto ritorno nel Paese sudamericano.

È polemica per le modalità di gestione dell’emergenza da parte del governo cambogiano, accusato da esperti e osservatori internazionali di non aver eseguito i controlli necessari al fine di migliorare i propri rapporti con Cina e Stati Uniti.