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Coronavirus, a Taiwan niente quarantena: com'è possibile?

Coronavirus, nessuna quarantena a Taiwan

Il Governo di Taiwan, Cina, ha controllato il Coronavirus attraverso i cittadini? Nella città non si osserva quarantena, ma tutti hanno la mascherina.

La città di Taiwan, in Cina, non adotta la quarantena da Coronavirus e i casi positivi sembrano essere davvero pochi, appena 77. Nonostante la popolazione da 23 milioni di abitanti dell’isola, 404mila dei quali lavorano nel Paese, i numeri del contagio sono decisamente irrisori.

A Taiwan non serve la quarantena

La maggior parte dei pazienti positivi, quei pochi, provengono dall’estero e sono tracciabili. Per questo motivo, Taiwan non ha adottato particolari misure di sicurezza come tante altre città del mondo. Non c’è quarantena, la vita continua come se nulla fosse, con la differenza che nei locali viene misurata la temperatura e si offrono disinfettanti per le mani all’ingresso.

I cittadini, comunque, girano con la mascherina, la cui vendita è regolata dal Governo per uno stock da massimo 3 pezzi a settimana. Tecnologia, coordinamento centrale ed estrema rapidità d’azione sono i punti chiave della lotta al Coronavirus in Taiwan.

Un piano d’azione rapido e definito

A differenza di tanti altri Paesi però, Taiwan ha agito in fretta: non appena l’Oms ha notificato i primi casi di polmonite sconosciuta a Wuhan, sono iniziati i controlli a bordo degli aerei. Dal 5 gennaio 2020, chiunque avesse viaggiato tra Taiwan e la cittadina cinese nei 14 giorni precedenti e presentasse sintomi influenzali, è stato messo in quarantena domiciliare o portato in ospedale al bisogno, dove sono stati predisposti test su 26 diversi tipi di virus.

Quando la Cina, il 20 gennaio, ha proferito per la prima volta la parola “epidemia”, il Taiwan Centers for Disease Control, assieme all’Nhcc, ha attivato una procedura di emergenza: 124 azioni per fermare il Coronavirus tra le quali controlli sui confini, quarantena per casi sospetti e ricerca attiva dei potenziali infetti, informazione ed educazione per combattere la disinformazione.

L’Nhcc, ovvero National Health Command Center, ha distaccamenti su tutto il territorio e si occupa di far fronte alle emergenze biologico-sanitarie oltre che bioterrorismo. Nel centro si coordinano le comunicazioni fra le Autorità.

Tracciare il Coronavirus violando la privacy?

La privacy, però, viene messa da parte. Per poter tracciare i casi di Coronavirus e i sospetti tali, sono sorvegliate le sim card dei cellulari e il Governo sfrutta i database della National Health Insurance, dipartimento immigrazione e dogane.

“Vogliamo proteggere le persone. Per prevenire l’infezione e l’aumento delle vittime sono misure necessarie”, ha dichiarato Kolas Yotaka, portavoce del Consiglio dei Ministri del Governo taiwanese