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Coronavirus, la Cina ha paura: 97 nuovi contagi importati

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Le autorità cinesi temono una nuova onda di positivi al coronavirus: è il numero più alto da marzo.

Il coronavirus torna a far paura in Cina che oggi ha annunciato 97 nuovi casi “importati” di covid-19. Si tratta del numero più alto dall’inizio di marzo. Solo due i casi locali, secondo quanto annunciato dal ministero della Salute cinese. Le autorità sono preoccupate da una nuova ondata di coronavirus portata dall’esterno tanto che le frontiere restano chiusi a quasi tutti gli stranieri. Rimane tuttavia il problema dei cinesi che ritornano a casa dall’estero. Oggi a Pechino il livello di allerta sulla salute è passato da “verde” (“nessun problema”) ad “arancione”, che prevede l’obbligo di restare in isolamento a casa propria. Nei giorni scorsi, infatti, il ministero degli Esteri ha fatto sapere che dei circa 1.200 casi importati finora accertati, più o meno il 90% è costituito da cittadini cinesi (soprattutto studenti).

Coronavirus in Cina: gli aggiornamenti

Qual è la situazione nel resto del mondo per quanto concerne l’emergenza coronavirus? Secondo l’ultimo bollettino della Johns Hopkins University, i casi accertati sono 1.777.666 e le vittime 108.867. Gli Stati Uniti hanno il maggior numero di contagiati (527.111) e di morti 20.506 (1.920 nelle ultime 24 ore) e per la prima volta nella storia è stata dichiarata la calamità in tutti e 50 gli stati.

L’Italia, che ha un quinto della popolazione degli Usa, è invece il Paese dell’Europa in cui il coronavirus ha fatto più vittime, 19.468. Tutto ciò mentre la Cina teme, appunto, un incremento dei contagi di ritorno e la Svezia ammette di non avere fatto abbastanza fino a ora per fronteggiare l’emergenza dettata da questa pandemia.

Numero di vittime da coronavirus che rallenta in Spagna dove nelle ultime 24 ore si registrano 510 nuove vittime, in calo rispetto alle 605 di venerdì, l’aumento più contenuto dal 23 marzo. I contagiati sono 161.852 ma da lunedì alcune attività riapriranno. Per questo saranno distribuite dieci milioni di mascherine gratis sugli autobus e metropolitane. Il governo di Madrid ha inoltre diffuso un decalogo di comportamenti corretti da tenere, come il distanziamento obbligatorio di almeno due metri, l’uso tassativo di mascherine e guanti sul luogo di lavoro.