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Coronavirus Cina, i contagiati della prima ondata sono quattro volte di più

Coronavirus Cina

I pazienti contagiati dal coronavirus in Cina nella prima ondata sarebbero 4 volte di più di quelli dichiarati: almeno 232 mila persone.

Secondo uno studio effettuato dall’Università di Hong Kong, i pazienti contagiati dal coronavirus nella prima ondata in Cina sarebbero almeno 4 volte superiori a quelli dichiarati. Un caso, quello cinese, che ha sollevato numerosi interrogativi in tutto il mondo. Anziché 55 mila contagiati, si parla di 232 mila. Non si esclude nemmeno una proporzione simile per i decessi. Ma se davvero le stime fossero errare, come mai quest’enorme variazione?

Coronavirus Cina, contagiati prima ondata

Il Dipartimento di sanità pubblica dell’ Università di Hong Kong ha rivisto i numeri dei contagiati dal coronavirus nella prima ondata: pare che in Cina ci siano stati almeno 4 volte più positivi di quelli dichiarati. Non dunque 55 mila, bensì 232 mila contagiati. La ricerca – si noti bene – non arriva da un’università occidentale, ma proprio da Hong Kong. Anche Wuhan, inoltre, aveva rivisto in rialzo il numero dei suoi contagi e dei morti.

In base alle stime, sono stati considerati positivi i pazienti che presentavano criteri definiti di intensità dei sintomi, valutando anche il luogo di residenza, il decorso dell’ infezione e altri parametri medici. Le rilevazioni sono state effettuate a partire dal 20 febbraio 2020. Mentre la Repubblica Popolare Cinese adottava sette criteri, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il conteggio avveniva invece su parametri diversi. “Se si fosse applicato – dice lo studio – il quinto criterio per verificare tutti i casi, la cifra ottenuta sarebbe stata 232 mila, e non i 55.508 dichiarati”.

Ma non stupisce il fatto che i numeri siano stati falsati. Lo stesso Donald Trump, amico di Xi Jinping, aveva espresso pubblicamente i suoi dubbi. Il presidente americano ha più volte messo in discussione la “sincerità” del collega cinese, arrivando a ipotizzare numeri di contagiati e di deceduti “dieci volte maggiori” di quanto dichiarato. Infine, persino Angela Merkel non era convinta che i numeri cinesi fossero veritieri.