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USA, 22enne del New Jersey riceve primo trapianto di mani e viso

Trapianto

Joe Dimeo, 22enne americano originario del New Jersey, ha ricevuto il primo trapianto di mani e viso guadagnando una seconda opportunità di vivere.

Negli Stati Uniti d’America, è stato effettuato il primo trapianto di viso e mani del mondo: l’intervento – eseguito con successo – regala a Joe Dimeo una seconda opportunità per ricominciare a vivere la propria vita all’insegna della normalità.

La drammatica storia di Joe Dimeo

Nel luglio del 2018, il 20enne Joe Dimeo si trovava alla guida della sua auto quando è stato colto da un improvviso colpo di sonno mentre percorreva la Route 22, nel New Jersey. Per questo motivo, il ragazzo ha perso il controllo della vettura, scontrandosi contro il marciapiede, ribaltandosi e prendendo fuoco. Poco prima che il mezzo esplodesse, Dimeo è stato tratto in salvo e trasferito in ospedale, dove gli sono state diagnosticate ustioni di terzo grado sull’80% del corpo.

Il giovane è riuscito a sopravvivere al tragico incidente ma riportato lesioni estremamente gravi, perdendo palpebre, orecchie e buona parte delle dita. Altre zone estremamente compromesse, poi, erano il viso e il collo.

USA, il primo trapianto di viso e mani

Nel mese di agosto 2020, l’ormai 22enne Joe Dimeo è stato sottoposto a un lungo intervento durato circa 23 ore, organizzato presso il NYU Langone Medical Center, finalizzato a compiere il primo trapianto mondiale di mani e volto.

A proposito dell’incredibile procedura medica, il dottor Eduardo Rodriguez, coordinatore dell’equipe medica che condotto l’intervento, ha dichiarato ai media: «Sono stati eseguiti con successo più di un centinaio di trapianti di mani e quasi cinquanta trapianti facciali. Quindi, fondamentalmente, non c’era un motivo valido per il quale non potessero verificarsi insieme, con successo».

Descrivendo l’intervento, invece, il dottor Rodriguez ha raccontato: «Avevamo bisogno di evitare infezioni: dovevamo eseguire questa operazione il più rapidamente possibile, dovevamo essere molto selettivi con il donatore e dovevamo implementare ogni tecnologia all’avanguardia che garantisse il completo successo dell’operazione di Joe… ed è esattamente quello che abbiamo fatto. Joe è sano, è giovane, è forte, ama fare esercizio, mangia sano e aveva quell’elemento speciale che sarà necessario per questa operazione: un alto livello di motivazione. Joe è il paziente più motivato che abbia mai incontrato e aveva un enorme senso di speranza».

Le dinamiche del trapianto e il decorso post-operatorio

L’operazione ha coinvolto ottanta persone suddivise in sei squadre chirurgiche ed è stata eseguita avvalendosi contemporaneamente di due sale operatorie adiacenti. Nella prima sala operatoria, le mani e il tessuto facciale di un donatore morente sono stati accuratamente rimossi e sostituiti con protesi stampate in 3D mentre, nella seconda sala, le mani e il viso di Dimeo sono stati rimossi con tagli, per preparare il paziente a ricevere il tessuto donatore.

Dopo 23 ore di intervento chirurgico, il 22enne è stato trasferito per quarantacinque giorni in terapia intensiva. Successivamente, ha trascorso quasi due mesi in riabilitazione, imparando nuovamente ad aprire e chiudere le sue nuove palpebre, a muovere le sue nuove mani e a sorridere.

La testimonianza di Joe Dimeo dopo l’intervento

A proposito dell’esperienza vissuta, il ragazzo del New Jersey ha rilasciato la seguente testimonianza: «Voglio condividere la mia storia per dare alla gente speranza nel mondo. Vorrei riconoscere l’altruismo del mio donatore e come niente di tutto questo sarebbe possibile senza il suo sacrificio. Grazie. Mi è stata regalata una seconda possibilità di vita e non esistono scuse per non essere motivato o per non fare la mia terapia. Le mie mani non sono ancora perfettamente funzionanti. Devo continuare a esercitarmi. È un po’ come quando si è bambini e si muovono le mani tutto il tempo finché non acquisiscono la capacità di fare cose. Ora ho nuove mani, proprio come loro, e ho trovato la mia luce alla fine del tunnel».