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Ragazza decapitò la madre nel 2019, il suo racconto durante il processo

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È in corso in questi giorni il processo a carico di una ragazza australiana che nel 2019 uccise e decapitò la madre al culmine di una violenta lite.

Si sta tenendo in questi giorni in Australia il processo contro la 27enne Jessica Camilleri, che nel 2019 uccise e decapitò la madre Rita al culmine di una violenta lite domestica. All’epoca l’omicidio aveva scosso l’intera comunità di Sidney, dove abita la famiglia, ma soltanto nell’ultimo periodo sono emersi ulteriori dettagli in merito alle dinamiche del delitto e al difficile rapporto che legava la ragazza alla madre.

Processo alla ragazza che decapitò la madre a Sydney

Secondo la ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine, che si sono servite anche delle testimonianze della stessa Jessica Camilleri, da tempo ormai il rapporto tra madre e figlia era molto teso. Il giorno del delitto la donna avrebbe infatti preso per i capelli la figlia fino a trascinarla in cucina, dove ha successivamente afferrato un coltello anche se non è chiaro se con l’intenzione di colpirla o meno. Nel corso del processo la 27enne ha raccontato: “Ho pensato che stesse per pugnalarmi, quindi l’ho pugnalata alla schiena. […] Ed ero così accesa dalla rabbia, ho continuato a pugnalarla e le ho tolto la testa”.

Resasi conto di quello che aveva appena fatto, la ragazza è subito corsa dai vicini di casa con la testa della madre tra le mani per mostrare ciò che era successo, avvertendo lei stessa la polizia poco dopo. Secondo l’esperto che ha effettuato la perizia psichiatrica sulla giovane, il gesto compiuto potrebbe essere stato influenzato dai film violenti di cui la ragazza era “ossessionata”. Nel corso delle indagini anche la sorella di Jessica Camilleri ha affermato che la 27enna soffriva di disturbi mentale.