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Fegato: come capire da segnali del corpo se abbiamo problemi

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Fegato lento? Se l'abbiamo, significa che ha difficoltà nel filtraggio delle tossine - mentre liberarcene è la sua funzione principale attraverso feci e urine -; tossine che perciò si depositano nei tessuti grassi - formati dalle cellule adipose -, pervadendo il nostro organismo finchè il proce...

Fegato lento? Se l’abbiamo, significa che ha difficoltà nel filtraggio delle tossine – mentre liberarcene è la sua funzione principale attraverso feci e urine -; tossine che perciò si depositano nei tessuti grassi – formati dalle cellule adipose -, pervadendo il nostro organismo finchè il processo di filtraggio non riprende ad avvenire in modo normale. Come facciamo a capire di avere problemi di questo tipo? Prima di tutto avvertiamo un senso di fatica cronica e di spossatezza; la testa ovattata; ci sentiamo di cattivo umore; abbiamo leggeri mal di testa (dietro gli occhi) e la sinusite; avvertiamo un dolore cronico alle articolazioni e ai muscoli; sudiamo eccessivamente; digeriamo difficilmente i grassi – e quindi fatichiamo anche a perdere peso e anzi questo aumenta –; avvertiamo un senso di gonfiore; mal di stomaco; di pancia; stipsi; dissenteria; la rimozione della cistifellea; soffriamo di allergie; abbiamo problemi alle pelle tipo l’acne; ancora, squilibri ormonali; ansia e depressione; particolare sensibilità ai prodotti chimici ed infine abbiamo perennemente l’alito cattivo.

Non è necessario che ci mettiamo a dieta, perché il fegato torni a lavorare in modo normale, tuttavia dobbiamo sicuramente imparare ad alimentarci in modo sano ed equilibrato: ciò significa nutrirci in modo organico, evitando gli organismi geneticamente modificati – i famosi OGM –; evitando olii pesanti e assumendo invece quelli salutari come olio di cocco, di avocado, di oliva e burro grass fed, utili per ripulire la cistifellea; dobbiamo bere molta acqua; non assumere zuccheri raffinati – preferendo magari lo zucchero di cocco -, ma sarebbe opportuno eliminare tutti gli zuccheri – bianco, di canna e di barbabietola – ; assumere piuttosto un minimo di 35 grammi di fibre al giorno nutrendoci di semi di chia, carciofi, semi di lino e cavoletti di Bruxelles; prendendo solo 20–25 grammi al giorno di fruttosio (al massimo); consumare maggiormente ortaggi e verdure con foglia verde – ricche di magnesio, acido folico, di vitamine A e B – ; amminoacidi (proteine) di tipo animale – con brodo d’osso, uova, carne bianca e pesce – e di tipo vegetale; cibi che contengono una notevole quantità di solfuro come uova, broccoli, aglio e cipolle, asparagi e cavoli, e naturalmente diminuire o eliminare gli alcolici. Si consigliano in particolare i carciofi, soprattutto il globe – perché protegge il fegato e ne favorisce il corretto funzionamento, ricco com’è di fibre e di antiossidanti -: lo si può mangiare al vapore insieme ad un po’ di burro di soia, olio di cocco, aglio crudo e sale dell’Himalaya, se si vuole proteggere il fegato con gusto; ottimi a questo scopo sono anche la curcuma, famoso antinfiammatorio che aiuta l’azione degli enzimi, elimina le sostanze cancerogene, consente alle cellule danneggiate di rigenerarsi ed è ricca di proprietà antiossidanti; va sempre utilizzata con un alimento fonte di grassi e del pepe nero, che ne migliorano l’assorbimento. Per il fegato è ottimo anche cardo mariano, che è anzi la migliore erba per il benessere di questo organo. Contiene infatti una sostanza, il siymarin, dotata di proprietà antiossidanti, antifibrotiche, antivirali e antinfiammatorie. Serve a proteggere il fegato da virus, tossine, dagli effetti collaterali di farmaci analgesici come il paracetamolo e persino dagli effetti causati da alcool e droghe.