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Femminicidio ad Andria, la vittima alle colleghe: “Mio marito mi maltratta, va male da tempo”

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La vittima del femminicidio di Andria, Vincenza Angrisano, ha fatto alcune confessioni sul suo matrimonio alle colleghe.

Poco prima di essere uccisa dal marito, Vincenza Angrisano, vittima del femminicidio di Andria, aveva raccontato alle colleghe di essere determinata a separarsi dal compagno e cambiare casa, stanca dei continui maltrattamenti che subiva tra le mura domestiche. La donna, inoltre, come confermato da fonti investigative a Fanpage.it, aveva ammesso spesso con altre dipendenti della sua azienda che le cose con il marito andavano male da tempo.

Femminicidio di Andria, la vittima prima di morire: “Mio marito mi maltratta”

“Mio marito mi maltratta, le cose vanno male da tempo”. Sarebbero state queste alcune delle confidenze che Vincenza Angrisano, 48 anni, avrebbe fatto alle colleghe e dipendenti della Stanhome Italia. La donna aveva anche detto più volte che stava pensando di cambiare casa e portare con lei i suoi due figli di 6 e 11 anni.

Appena alcuni giorni dopo aver fatto questa confidenza, però, la 48enne è stata brutalmente accoltellata a morte dal marito Luigi Lionetti, 51 anni.

Autopsia e fonti investigative

La salma della vittima, stando a quanto riferito dalle autorità, verrà sottoposta ad autopsia nei prossimi giorni. Intanto, il 51enne è stato arrestato e trasferito in carcere. Quanto raccontato dall’assassino alle forze dell’ordine dopo il loro intervento sul luogo del delitto è, attualmente, sotto segreto istruttorio. È certo, però, che le autorità abbiano cominciato a indagare sul passato dei coniugi.

Fonti investigative, in particolare, hanno riferito a Fanpage.it che Lionetti non era mai stato denunciato per violenza domestica prima di compiere il femminicidio. La vittima, tuttavia, aveva spesso riferito che il marito “non la trattava più bene”.

Femminicidio di Andria, la vittima subiva maltrattamenti e pressioni psicologiche

In particolare, Angrisano aveva rivelato di subire svariate tipologie di maltrattamenti e di essere sottoposta continuamente a estenuanti pressioni psicologiche da parte del compagno. Allo stesso tempo, pare che la donna non abbia mai voluto spiegare nel dettaglio in cosa consistessero maltrattamenti e pressioni psicologiche,

Infine, la 48enne aveva deciso di separarsi dal consorte con il quale era separata da circa un mese. Nonostante la separazione, che non è mai stata accettata da Lionetti, la coppia viveva ancora nello stesso appartamento con i due figli minorenni.