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La casa degli italiani al tempo della pandemia

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Per Coldiretti il 40% dei cittadini fa scorte. E nel futuro edifici resistenti ai virus. Il parere di Jeremy Rifkin

Che cosa ci insegna questo primo mese abbondante di quarantena? Come cambia la percezione dello spazio domestico da parte dei nostri concittadini? E che cosa dobbiamo attenderci per il futuro, una volta che il Coronavirus sarà diventato – nella peggiore delle ipotesi – un’infezione con cui convivere? Da un lato c’è il punto di vista di Coldiretti, l’associazione che raccoglie i coltivatori diretti, che ha spiegato bene come cambi il modo di fare la spesa. Dall’altro c’è uno studioso come Jeremy Rifkin che annuncia un cambio della concezione stessa della casa.

In quasi 4 case su 10 (38%) gli italiani hanno accaparrato scorte di prodotti alimentari e bevande per il timore di non trovali più disponibili sugli scaffali a causa della pandemia coronavirus. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè in relazione dati del commercio al dettaglio dell’Istat a febbraio che su base tendenziale rileva un aumento record della spesa alimentare dell’8,2% con punte del 9,6% per i discount alimentari e del 9,9% per i supermercati ma ad essere presi d‘assalto sono state anche le piccole botteghe alimentari con un balzo del 5,3% delle vendite. “Si tratta di una tendenza che l’avanzare della pandemia si amplifica a marzo con aumenti delle vendite degli alimentari che nel dettaglio tradizionale aumentano addirittura del 19% mentre le consegne a domicilio sono esplose con un balzo del 90%.

Nonostante l’emergenza Coronavirus e gli inviti a restare a casa quasi 1 italiano su 3 (30%) non resiste nemmeno 72 ore prima di dover uscire per fare la spesa in negozi, supermercati e alimentari. Il risultato è che nelle dispense sono stati accumulati soprattutto nell’ordine, pasta, riso e cereali (26%), poi latte, formaggi, frutta e verdura (17%), quindi prodotti in scatola (15%), carne e pesce (14%), salumi e insaccati (7%) e vino e birra (5%). Un comportamento pericoloso per la salute, per l’attesa nelle lunghe file, ma che favorisce le speculazioni dal campo alla tavola e anche gli sprechi di cibo in un momento delicato per le forniture alimentari del Paese» ha sottolineato la Coldiretti in una nota.

“Sto lavorando con la Commissione Europea e il Parlamento Europeo per digitalizzare la rete elettrica trasformandola in Internet dell’Energia”. Lo ha affermato l’economista statunitense Jeremy Rifkin in una video intervista pubblicata dal Blog delle Stelle. “Una rete di condivisione dell’elettricità, per la maggior parte prodotta attraverso energia rinnovabile che servirà anche a muovere il terzo internet della mobilità e della logistica digitale, fatta di veicoli elettrici e di grandi autocarri a lunga percorrenza. Ci stiamo spostando dalla globalizzazione alla glocalizzazione, e gli abitanti non saranno più isolati, così anche gli edifici urbani e suburbani cambieranno, i nuovi edifici saranno dei grandi nodi. Tutti gli edifici che avete in Italia oggi, saranno ristrutturati per diventare resilienti al cambiamento climatico e alle pandemie” ha aggiunto Rifkin.