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Funivia Mottarone, inizia il risveglio del piccolo Eitan ma la prognosi resta riservata

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Sono iniziate le operazioni di risveglio dal coma farmacologico per il piccolo Eitan, unico sopravvissuto all'incidente della funivia del Mottarone.

È iniziato nella mattinata del 25 mattino il risveglio dal coma farmacologico per il piccolo Eitan, il bambino di cinque anni unico sopravvissuto dell’incidente della funivia del Mottarone, in cui hanno perso la vita i genitori, i nonni e altre 10 persone. Al momento il bambino è ricoverato presso l’ospedale Regina Margherita di Torino, dove nonostante le numerose fratture le sue condizioni sembrerebbero essere stabili. Secondo i medici il piccolo non avrebbe subito danni cerebrali o al midollo anche grazie alla protezione fornitagli dal corpo del padre, che gli ha fatto da scudo durante la caduta di ottanta metri della cabina della funivia.

Funivia Mottarone, inizia il risveglio del piccolo Eitan

Come precisato tuttavia dai medici dell’ospedale, la prognosi del piccolo Eitan continua a restare riservata. Nel parlare con i giornalisti, il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, ha spiegato che il bambino: Ha passato una notte tranquilla, l’equipe medica ha iniziato in mattinata l’iter per il risveglio riducendo progressivamente i farmaci somministrati”.

In serata poi in medici hanno spiegato che il risveglio del bambino avverrà in maniera graduale, dato che le sue condizioni sono ancora molto gravi: “Il risveglio è partito, la risposta del bambino è positiva. […] Comincia a dare i primi segnali di risveglio, con colpi di tosse alcuni momenti di respiro spontaneo”.

Funivia Mottarone, il commento della zia paterna di Eitan

Al momento ad assistere il piccolo in ospedale ci sono la zia e i nonni paterni, che hanno chiesto il massimo riserbo sulle condizioni di Eitan. È stata proprio la zia – sorella del padre – a raccontare gli attimi in cui è venuta a conoscenza della tragedia in cui era morto il fratello e la cognata: “Ho saputo cosa era successo dai messaggi su Whatsapp. In tanti mi hanno scritto “mi dispiace” e non capivo perché. Ho chiamato mio fratello, ma non mi ha risposto. Neppure mia cognata aveva il telefono acceso. Allora ho chiamato le persone che mi avevano contattata su Whatsapp per spiegare che non sapevo perché mi scrivessero quelle cose. Due ore dopo abbiamo ricevuto la notizia dai carabinieri. Mio nipote era vivo e ne ero sicura perché il suo nome non appariva nell’elenco delle vittime”.

Funivia Mottarone, Eitan salvato dall’abbraccio del padre

Stando a quanto dichiarato dai medici dell’ospedale inoltre, il bambino potrebbe essersi dalvato anche grazie all’abbraccio del padre, che lo ha protetto dall’impatto della cabina al suolo dopo il volo di ottanta metri: “È nulla di più di un’ipotesi ma è probabile che il padre di corporatura robusta lo abbia protetto, del resto qualsiasi padre per istinto sarebbe portato a fare così”.

Funivia Mottarone, le dichiarazioni del presidente Cirio

Parlando della tragedia del Mottarone in consiglio regionale, il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha dichiarato: “Ieri ho visto il piccolo Eitan, il suo nome in ebraico vuole dire ‘forte’, credo che in questa parola noi dobbiamo davvero trovare la forza per superare questo momento così doloroso. […] Siamo vicini a tutti i famigliari, a questo bambino e alla lotta che sta conducendo in uno dei nostri ospedali, il Regina Margherita, per tornare alla vita”.

Funivia Mottarone, dichiarato il lutto cittadino a Pavia

Nel frattempo la città di Pavia, da cui proveniva la famiglia del piccolo Eitan, ha dichiarato il lutto cittadino. Ad annunciarlo il sindaco Mario Fabrizio Fracassi: “Per la morte di Amit Biran, della moglie Tal Peleg e del piccolo Tom ho intenzione di indire il lutto cittadino. Pavia è una comunità ferita ed è il momento di stringersi nel dolore, di far sentire il sostegno della città a chi ha perso i propri cari, i propri amici. Anche per Eitan, salvato dall’abbraccio protettivo del padre, che ancora lotta per la vita in ospedale. Invito chi crede a pregare per lui”.