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Gabriel Garko si racconta: “Non sono abituato a sputare nel piatto in cui ho mangiato”

Gabriel Garko intervista

L'amatissimo attore Gabriel Garko ha rilasciato una lunga intervista in cui si è raccontato a tutto tondo: dal coming out alla carriera nel cinema

Il noto attore Gabriel Garko ha rilasciato una lunga ed esaustiva intervista ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera‘. Garko ha parlato della sua vita in generale, tornando sul coming out del 2020, ma anche della sua carriera come attore.

Gabriel Garko, l’intervista: dal coming out alla carriera di attore

L’attore e l’ex modello di origini piemontesi è ormai alle soglie dei 50 anni, un traguardo importante che porta a riflettere su quanto fatto in passato e su cosa si vorrà ancora fare in futuro. L’attore, durante l’ultima sua intervista per il ‘Corriere della Sera‘ ha fatto riferimento, tra le altre cose, anche al suo noto coming out di un paio di anni fa: “Preciso subito che non sono molto d’accordo col coming out: la vera normalità ci sarà quando non sarà più necessario doverlo fare. Innanzitutto, non è che tutti devono sapere i fatti tuoi, non è assolutamente giusto che una persona debba confessare pubblicamente la sua omosessualità solo perché la società impone che tutti devono essere eterosessuali. E se il mondo fosse al contrario? E se gli etero dovessero fare coming out?” Il torinese, poi, ha parlato della possibilità un giorno di diventare padre, facendo un distinguo tra l’adozione e l’utero in affitto: “No, non vorrei mettere al mondo una nuova vita, semmai sarebbe bello adottare un bambino, per dagli la possibilità di una vita migliore e, per esempio, non capisco per quale motivo i single non possano assumere questo ruolo, oppure una famiglia arcobaleno.”

Le riflessioni sulla carriera

Lasciando da parte la sua vita privata, Garko ha fatto il punto anche sulla carriera lavorativa che da sempre gli ha dato molte soddisfazioni: “Lavorativamente parlando sono stati anni costruttivi, ma non posso tornare indietro e non so se, magari, avrei potuto fare anche altro, accettando altre proposte. Non sono abituato a sputare nel piatto dove ho mangiato e comunque ho lavorato al meglio delle mie possibilità. Oggi, cinquantenne, mi sento libero nelle mie scelte.”