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Gas russo e pagamenti dell’Ue, cosa sono i conti K?

Per pagare il gas russo c'è l'opzione "conti k"

Dieci paesi Ue fra cui l'Italia li vorrebbero adottare mentre cinque nazioni europee pagheranno in rubli: il gas russo e la soluzione dei conti K pe

Nella guerra di Mosca a Kiev aleggia la questione cruciale per l’Europa del gas russo e dei pagamenti dell’Ue alla Russia, molti dei quali sono in scadenza, ma cosa sono i conti K di cui si parla in questi giorni? Ad essi aveva già alluso il premier italiano Draghi in una delle occasioni in cui aveva dovuto affrontare la questione, tanto che pare che l’Italia, i cui pagamenti sono in scadenza a maggio, potrebbe ricorrere proprio ai “conti K” per onorare i suoi debiti. 

Gas russo, cosa sono i conti K

Il senso è che nell’Ue non c’è affatto una linea omogenea di fiera opposizione a Vladimir Putin ed al suo diktat di effettuare i pagamenti per il gas russo solo in rubli. Però c’è un nodo geopolitico: chi paga in rubli aiuta Putin e chi aiuta Putin incappa nella Ire di Bruxelles che tiene a governo i debiti di molti paesi. Come uscirne perciò? Con i conti K, appunto, conti da aprire presso la Gazprombank.  Siccome è un colosso Gazprom non solo dà il gas, ma ha una sua banca, e l’idea sarebbe quindi di pagare quella banca in euro e lasciare che poi Gazprombank converta le valute estere in rubli riversando il costo del cambio sulle aziende. Così almeno nelle intenzioni nessuno avrebbe aggirato le sanzioni e nessuno avrebbe ignorato il solo canale di pagamento accettato dal “nemico” Putin. 

In 10 verso “capra e cavoli”

Attualmente e secondo info parziali sarebbero quattro i Paesi dell’Unione Europea che avrebbero deciso di pagare il gas russo direttamente in rubli. Di essi è certa ed asseverata solo la posizione di Ungheria ed Austria, mentre dieci avrebbero l’intenzione di aprire un conto presso Gazprombank. Tra questi dieci ci sarebbe anche l’Italia. Attualmente Gazprombank non risulta nella lista delle istituzioni colpite dalle sanzioni europee e, al tempo stesso, non è previsto nessun embargo sul gas russo