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Genova: sopravvive quattro ore a crollo del Ponte Morandi

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E' rimasto appeso per quattro ore al suo furgone, prima di essere salvato dai Vigili del Fuoco. Vivo graze al pensiero del figlio che sta per nascere.

E’ rimasto appeso per quattro ore al suo furgone, grazie alla cintura di sicurezza, prima di essere salvato dai Vigili del Fuoco. E’ la storia di Gianluca Ardini, un ragazzo di 28 anni miracolosamente sopravvissuto al drammatico crollo del Ponte Morandi, avvenuto lo scorso 16 Agosto. Nel furgone con lui si trovava anche il suo collega Luigi, che purtroppo non ce l’ha fatta. In quelle lunghissime ore, Gianluca pensava solo al figlioletto Pietro, la cui nascita dovrebbe avvenire tra pochi giorni: un pensiero felice che sicuramente lo ha tenuto aggrappato disperatamente alla vita in quel terribile momento.

La storia di Gianluca

Una storia straordinaria, di quelle a cui si fatica davvero a credere, quella di Gianluca Ardini, giovane di 28 anni. Stava lavorando in quel momento, insieme al suo collega Luigi, quando il Ponte Morandi è venuto giù nel terrore di tutti. Ha visto cadere prima alcuni pezzi del pilone, poi – proprio come nei film – l’asfalto si è sgretolato, facendo sprofondare giù tutte le auto che in quel momento si trovavano a transitare sul ponte.

Il furgone di Gianluca, quindi, è stato risucchiato nel baratro, trascinando con sé i due colleghi che si trovavano all’interno. Luigi non ce l’ha fatta. Gianluca, invece, è rimasto miracolosamente appeso per quattro ore al furgone grazie alla cintura di sicurezza che fortunatamente indossava.

“Sono state ore lunghissime” ha dichiarato il ragazzo “Ero davvero pieno di dolori e non vedevo l’ora che qualcuno venisse a tirarmi fuori di lì”. In quelle ore, la sola cosa a cui Gianluca riusciva a pensare, oltre all’immensa paura di non farcela, era la sua famiglia, soprattutto Pietro, il figlio che dovrebbe nascere tra qualche giorno.

Le parole di Gianluca Ardini

Le parole di Gianluca colpiscono nel profondo e si aggiungono ai racconti di tutti gli altri sopravvissuti a quel tremendo crollo che ha sconvolto le vite non solo dei genovesi, ma dell’Italia intera.

“Non faccio che pensare a come era ridotto il mio furgone” ha raccontato il ragazzo, “E a chiedermi come sia possibile che io sia ancora vivo. In quel momento pensavo davvero solo al peggio”. Un peggio a cui lui è andato veramente molto vicino: sarebbe potuto morire, infatti, o sopravvivere, ma con gravi danni. E’ stato invece straordinariamente tratto in salvo da un vigile del fuoco, che lo stesso Gianluca ha definito il suo “angelo custode”. E adesso potrà andare avanti con la sua vita, sebbene dimenticare per questo coraggioso ragazzo sarà praticamente impossibile.