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Giornalista aggredito, Renzi non ha dubbi: “Quel collaboratore scolastico va licenziato”

Matteo Renzi durante il suo intervento a In Onda

Giornalista aggredito, Renzi non ha dubbi: “Quel collaboratore scolastico va licenziato, sono una sparuta minoranza, tuttavia per me serve la linea dura"

Sul tema spinoso del giornalista aggredito durante una manifestazione no vax da uno dei partecipanti all’evento Matteo Renzi non ga dubbi: “Quel collaboratore scolastico va licenziato”. Il leader di Italia Viva non fa sconti alla violenza indiscriminata e chiarisce subito la sua posizione durante un suo intervento a In Onda, su La7. Ha spiegato Renzi, ribadendo un concetto che aveva già espresso sulla sua pagina Facebook. “Per me quel collaboratore scolastico va licenziato. Un collaboratore scolastico mette le mani su un giornalista? Per me deve andare di corsa a casa”. 

Giornalista aggredito, Renzi: “l’aggressore va licenziato, linea dura”

Il problema, secondo Renzi, non sta tanto nel fatto di andare alla “conta” degli energumeni che al grido di “dittatura sanitaria” minacciano e picchiano gente e sfasciano roba, ma nella decisione di adottare una linea dura, quella che Paolo Guzzanti aveva invocato nella sua ospitata serale al Tg4 richiamando il ministro dell’Interno ad una mission forse dimenticata. Ha incalzato Renzi: “Sono una sparuta minoranza, tuttavia per me serve la linea dura senza alcun buonismo”. E di fronte al paradosso che per molti è innesco a parte di queste manifestazioni ed alle loro code violente? Renzi lo ha chiarito subito: “Io sono per l’obbligatorietà del vaccino. Quello che ha picchiato Giovannetti era un collaboratore scolastico e nella scuola c’è l’obbligo vaccinale”. 

Renzi sul giornalista aggredito: l’autore va licenziato, si all’obbligo vaccinale

E ancora, come riportano le agenzie: “Ci sarà bisogno di una terza dose. Serve una battaglia culturale. Non hai il Green Pass? allora non puoi entrare in alcuni luoghi. Vuoi bloccare le stazioni? E no”. Poi la chiosa che in realtà è il Renzi-pensiero espresso in un post su Facebook nelle ore in cui arrivavano proposte in tema di no vax e spese mediche: “Ragazzi, qui ci vuole la forza pubblica. Chi prende a cazzotti i giornalisti non è degno di stare nella scuola pubblica di questo Paese. Un gesto come quello contro il videomaker di Repubblica merita il licenziamento”. E la cifra di quanto sia cresciuto in Italia un certo pensiero in loop di luoghi comuni, ottuso e ridondante la dà uno dei commenti proprio a corredo di quel post, lo pubblichiamo integralmente, un po’ per dovere di informazione, un po’ per spiegare come stiamo messi e perché poi in piazza si arriva a picchiare gente che fa il proprio lavoro. 

Giornalista aggredito, per Renzi l’autore va licenziato, ma c’è chi pensa che i giornalisti siano “genuflessi”

Ecco il post: “Anche tutti i giornalisti che da febbraio dell’anno scorso si sono dimenticati di fare il loro lavoro ma si sono genuflessi al pensiero unico. Avevo fiducia in Italia Viva ma siete come gli altri anzi peggio perché vi presentate come puri , interessati ed onesti (intendo intellettualmente ). Ma alla resa dei conti non avete il coraggio di vedere la verità”. Quale sia la verità e se quella verità legittimi la violenza di piazza questo lo sa solo l’autore del post.