> > Giustizia: "Eliminare l'abuso d'ufficio in nome di Berlusconi"

Giustizia: "Eliminare l'abuso d'ufficio in nome di Berlusconi"

Silvio Berlusconi

Il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto lavorerà sulla scia delle indicazioni di Silvio Berlusconi.

Il vice ministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha intenzione di lavorare seguendo le indicazioni di Silvio Berlusconi.

Giustizia, il vice ministro Sisto: “Eliminare l’abuso d’ufficio in nome di Berlusconi”

Il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto ha spiegato al Corriere della Sera che Silvio Berlusconi gli avrebbe detto “di andare avanti” sulla riforma della giustizia. Con lui “ho parlato l’ultima volta mercoledì della scorsa settimana, illustrandogli nei dettagli la riforma che oggi il ministro Nordio porterà al Consiglio dei Ministri“, ha aggiunto. “Penso sia giusto dedicargli questa riforma, perché è nel segno dei suoi valori e dei principi del giusto processo” ha dichiarato il senatore di Forza Italia. Con l’abolizione dell’abuso d’ufficio “si ribalta la ‘presunzione di sospetto’ nelle pubbliche amministrazioni ripristinando il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, aggiungendo che gli amministratori devono poter agire correttamente senza il timore della pendenza giudiziaria.

Sisto: “Il Parlamento fa le leggi, non la magistratura”

Questo reato non costituisce più alcuna barriera contro la corruzione, ma penalizza condotte che poi si rivelano del tutto lecite, bloccando l’economia del Paese” ha dichiarato Sisto. “Se l’abuso d’ufficio produce migliaia di procedimenti che finiscono nel nulla, provocando il danno politico di distruggere carriere e reputazioni, quel reato si cancella” ha aggiunto. “Come ha rimarcato il presidente Mattarella, con la separazione dei poteri è il Parlamento che fa le leggi, non di certo la magistratura” ha continuato il vice ministro, parlando anche delle intercettazioni, che non si potranno pubblicare fino al loro utilizzo nel dibattimento e che durante le indagini saranno pubblicabili solo se inserite dal giudice a motivazione dei provvedimenti.