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Hiroshima: la foto della bambina sfigurata a seguito dell'attacco nucleare

Hiroshima

La morte scese con un sol soffio su uomini, donne e bambini, civili inermi vittime di una distruzione di massa. Hiroshima la storia raccontata dalle foto dei bambini colpiti nel silenzio dalla falce della morte.

È vivo il ricordo della bomba nucleare di Hiroshima, eppure sono trascorsi 72 anni. Il Giappone piange ancora le vittime di quel giorno avvolto da un dolore straziante una devastazione chiamata “morte” che segnò la storia dell’umanità.

Hiroshima: nelle foto dei bambini la verità dell’orrore

Le foto che sono seguite nel tempo hanno solo mostrato gli effetti della distruzione di massa a opera dell’essere umano.

Il poeta turco Nazim Hikmet, ha raccontato la storia amara attraverso gli occhi dei bambini. La morte il compagno di giochi da cui nessuna vittima innocente è potuta sottrarsi.

Ecco integralmente la poesia in nome dei bimbi, sempre vittime innocenti dell’orrore che in tempi diversi si trascina ancora l’umanità.

“Apritemi sono io…
busso alla porta di tutte le scale
ma nessuno mi vede
perché i bambini morti nessuno riesce a vederli.

Sono di Hiroshima e là sono morta
tanti anni fa. Tanti anni passeranno.

Ne avevo sette, allora:

anche adesso ne ho sette perché i bambini morti non
diventano grandi.

Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati,
avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro.

Un pugno di cenere, quella sono io
poi il vento ha disperso anche la cenere.

Apritemi; vi prego non per me
perché a me non occorre né il pane né il riso:
non chiedo neanche lo zucchero, io:
a un bambino bruciato come una foglia secca non serve.

Per piacere mettete una firma,
per favore, uomini di tutta la terra
firmate, vi prego, perché il fuoco non bruci i bambini
e possano sempre mangiare lo zucchero.”

Hiroshima: stralci di storia per non dimenticare

Era il 6 agosto 1945 alle ore 8:15 la prima “bomba atomica” – “Little Boy” fu lanciata da un bombardiere dell’aeronautica militare americano sulla città di Hiroshima.

La morte scese con un sol soffio trascinando con se più di 140 mila morti: uomini, donne e bambini, tutti civili inermi.

Un attacco allucinante, successivamente fu sganciata anche la seconda bombaFat Man” lanciata su Nagasaki. Il 9 agosto venne sancita la fine della Seconda guerra mondiale, dopo sei giorni il Giappone si arrese.

Hiroshima

Hiroshima: la morte prese il sopravvento

I superstiti hanno raccontato con lo sguardo perso in quel vuoto che lascia travisare solo “orrore”, quei minuti di paura e terrore, seguiti dal dolore che ha lacerato i corpi e bruciato lo spirito.

Hiroshima

La città di Hiroshima arse tra le fiamme una notte e un giorno interno. Il racconto della devastazione di allora degli effetti di oggi, di quella che fu la “bomba atomica”.

Di lì a poco la percezione che qualcosa di spaventoso era caduto sulla terra. I superstiti vagavano come spiriti con le braccia tese protratte in avanti e la pelle si lacerava in piccoli brandelli. Coperti da quel che restava dei vestiti ormai bruciati, sfiguranti non solo nel corpo, ma nell’animo.

Esseri umani ridotti a involucri gonfi e ustionati, così irriconoscibili da non distinguere gli uomini dalle donne.

Da quel preciso momento la frase “crimini contro l’umanità” ha assunto un peso e una misura ben diversa. A pagare il conto allora come oggi, le vittime innocenti bambini e ragazzi che per un motivi o un altro subiscono in silenzio la falce della morte.