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"I Cassamortari", il film di Claudio Amendola su Amazon Prime: una commedia noir per divertirsi

I Cassamortari film

Claudio Amendola ha scelto Massimo Ghini, Gian Marco Tognazzi, Lucia Ocone, Alessandro Sperduti, Edoardo Leo e Piero Pelù: nasce così il suo nuovo film.

Claudio Amendola veste i panni di regista, ma non dimentica la sua passione per la recitazione. Al suo fianco ha scelto Massimo Ghini, Gian Marco Tognazzi, Lucia Ocone, Alessandro Sperduti e Piero Pelù. In conferenza stampa, insieme ai produttori Isabella Cocuzza e Arturo Paglia di Paco Cinematografica, il cast ha presentato il film ”I Cassamortari”, disponibile dal 24 marzo su Prime Video.

Claudio Amendola è il regista de “I Cassamortari”

Una commedia noir, dai tratti grotteschi ma indubbiamente divertentissima. Il film racconta la storia della famiglia Pasti, che da diverse generazioni possiede un’agenzia di pompe funebri fondata da Giuseppe (Edoardo Leo). Ma quanti scongiuri avranno fatto durante le riprese?

Nel film c’è l’avaro Giovanni (Massimo Ghini), c’è Maria (Lucia Ocone) che ha un’attrazione fatale per tutti i neo-vedovi suoi clienti. Marco (Gian Marco Tognazzi) è esperto di tanatoestetica, l’abbellimento delle salme, e infine Matteo (Alessandro Sperduti), il più giovane ed esperto di social. Quando le pompe funebri attraverseranno un momento di crisi economica, sarà proprio grazie alla sua comunicazione che la famiglia Pasti organizzerà il funerale di Gabriele Arcangelo, la rockstar paradossalmente morta di overdose durante una campagna di sensibilizzazione contro le droghe.

I Cassamortari film

Il cast presenta il film “I Cassamortari”

A parlare del film è il regista, Claudio Amendola, che ha svelato: “Sul divano spiegai a Francesca Neri, che è anche uno dei co-sceneggiatori, di voler raccontare una storia di becchini. È un argomento larghissimo, con cui tutti dovremo averci a che fare. Alla maggior parte dei funerali che ho partecipato sono nati momenti divertenti. Per un argomento così profondo, serve anche un atteggiamento leggero, con un puto di vista dissacrante, tagliente e spiritoso. È stata anche l’occasione giusta per parlare in maniera cinica di ipocrisia, denaro e social. In questo momento, ha senso fare un film che possa far rilassare il pubblico per due ore“.

Gian Marco Tognazzi descrive il suo personaggio e racconta: “Parla più con i morti che con i vivi. Ho iniziato a lavorare con Claudio da ragazzo e ora mi ha dato la possibilità di interpretare un ruolo molto diverso. Sono un tanatoesteta. È una professione particolare, ma dietro il suo comportamento ci sono traumi legati alle sue paure. Ringrazierò sempre Claudio per l’opportunità. Marco, il mio personaggio, è forse l’unico che porta rispetto ai morti. Io, invece, non ne ho mai voluto vedere uno. Neppure mio padre che, dal mio punto di vista, è solo in tournée da trent’anni”.

Alle sue parole fanno eco quelle di Lucia Ocone, la quale ha dichiarato: “Ho conosciuto Claudio Amendola in occasione di questo film e dopo 10 minuti ci siamo amati. Mi ha reso una gran gnocca, facendomi interpretare un personaggio molto diverso da me. Maria è stronza, avida e si accoppia molto, collezionando vedovi. Alla fine, tuttavia, si scoprirà esserci un malessere. Sono principalmente una comica, ma ringrazio Claudio per come mi ha diretto, facendo emergere un lato molto sentimentale”.

I ringraziamenti per Amendola non si fermano e lo sottolineano anche le parole di Massimo Ghini. “Devo dare atto a Claudio di aver avuto davvero coraggio nel fare questa commedia dai risvolti tragici su un tema così importante”, ha commentato l’attore.

Alessandro Sperduti, attore da quando aveva 10 anni, ha parlato del progetto, svelando: “Il mio rapporto con i social è diametralmente opposto a quello che si vede nel film. Sono pessimo, ma ci provo. Mi piace l’ironia dark e sono grato a Claudio che mi ha coinvolto facendomi recitare in questo film un po’ oscuro”.

Piero Pelù interpreta “una rockstar falsa, strafatta e isterica, tutto ciò che non amo”. Poi ha spiegato: “Ho detto sì a questo progetto, perché mi ha chiamato Amendola chiedendomi di fare la rockstar in un film di cassamortari. Lui e la produzione hanno avuto fiducia in me e li ringrazio molto. Io sono un amante del cinema, ma non ho mai avuto questa fiducia. Mi sono sentito piccolo in questo ruolo, è ben diverso da quando sono sul palco con i musicisti che mi accompagno. Gabriele, il mio personaggio, è l’opposto di ciò che io cerco di essere”.

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Il segreto del film forse è proprio questo: aver fatto divertire l’intero cast facendo interpretare a ciascuno un ruolo così lontano dalla propria personalità. Il modo giusto per esorcizzare alcuni lati nascosti e divertirsi facendo ciò che a luci spente non si farebbe mai. Non solo: la chiave vincente è data dalla sintonia tra colleghi, ma anche dall’esigenza di sdrammatizzare. Il film è una boccata d’aria di questi tempi e quale bene più prezioso in un momento così incerto?