Intervistato da La Stampa, il Presidente del Senato Ignazio La Russa torna a parlare di un tema molto delicato come quello dell’Antifascismo e della Resistenza. Al quotidiano, il politicoha tenuto a chiarire in particolare la sua posizione rispetto al 25 aprile, la festa della Liberazione che ancora oggi da parte di una certa parte politica è considerata come un’evenienza divisiva. La Russa ha confermato di continuare a celebrare l’evento, seppure non abbia intenzione di partecipare ai cortei ad essa collegati. Ecco le sue dichiarazioni al giornale in merito alla domanda “celebrerà il 25 aprile?”:
“Dipende. Certo non sfilerò nei cortei per come si svolgono oggi. Perché lì non si celebra una festa della libertà e della democrazia ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra. Non ho avuto difficoltà come ministro della Difesa a portare una corona di fiori al monumento dei partigiani al cimitero Maggiore di Milano. E non era un atto dovuto”. […[Bisogna superare fascismo e antifascismo.”
La Russa: la verità sulla sua casa a Milano
Durante l’intervista si è parlato anche della sua casa a Milano, vale a dire l’appartamento che “secondo la leggenda apparteneva a Benito Mussolini”. La Russa ha precisato: “Ma il Duce qua non ci ha mai messo piede. La verità è che ero venuto per comprare un attico e mi hanno proposto questo appartamento al primo piano che era stata la sede della Le Petit e che lo aveva conservato come negli anni ’30″.
Il busto della buonanima e i cimeli Urss
E il busto di Mussolini che La Russa conserva in casa? “Quello non è nemmeno un busto. È una statuetta. Apparteneva a mio padre e l’ho ereditata. Avrei dovuto buttarla? È sempre stato in questo corridoio insieme a un elmetto dell’esercito popolare cinese e un fregio comunista dell’Urss“.
Il PD insorge
Le dichiarazioni di La Russa hanno generato grossi malumori all’interno del Partito Democratico. Stefano Vaccari, parlamentare del PD, ha per esempio commentato via Twitter:
Imbarazzanti le dichiarazioni del presidente La Russa sul 25 aprile. Non sono tollerabili distinguo dalla seconda carica dello Stato su come festeggiare la ritrovata libertà dopo la dittatura nazifascista. Serve sostenere invece chi decide di manifestare per rinnovare la memoria.
Qui sotto alcuni degli altri tweet al vetrolo indirizzati dal PD all’attuale Presidente del Senato.
Presidente La Russa, non “dipende”. Il #25Aprile lei lo deve celebrare perché senza quella data non siederebbe lì. Perché se avessero vinto i fascisti non avremmo le istituzioni che abbiamo, non avremmo la democrazia. E quel sacrificio va celebrato e onorato, senza se e senza ma.
— Anna Ascani (@AnnaAscani) October 30, 2022
Inadeguato. È tutto quello che ho da dire su #LaRussa. La Costituzione su cui ha giurato è nata dell’antifascismo e dalla Liberazione. Non celebrare il #25aprile significa non riconoscerlo. Vergogna. pic.twitter.com/eiRHhZTLVu
— Matteo Ricci (@matteoricci) October 30, 2022
Ricordo al Presidente @Ignazio_LaRussa il significato del #25aprile: la libertà dal nazifascismo. Un giorno che è festa e che dovrebbe vederci uniti. Il Presidente del Senato è la seconda carica dello Stato. Non lo dimentichi.
— Simona Malpezzi (@SimonaMalpezzi) October 30, 2022