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Parla il noleggiatore della Lamborghini guidata dai TheBorderline: “Noi offriamo un servizio, i genitori devono educare”

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Il noleggiatore della Lamborghini guidata dai TheBorderline nell’incidente a Casal Palocco si è difeso dalle accuse degli haters.

Il noleggiatore del Suv Lamborghini guidato dai TheBorderline e coinvolto nell’incidente mortale a Casal Palocco, a Roma, ha rotto il silenzio e si è difeso dalle accuse che gli sono state rivolte dagli haters.

Incidente a Casal Palocco, parla il noleggiatore della Lamborghini guidata dai TheBorderline

Il dibattito sull’incidente a Casal Palocco che è costato la vita al piccolo Manuel Proietti, cinque anni, continua a infuriare. Uno dei nodi ancora insoluti legati alla vicenda riguardava la possibilità di noleggiare il Suv Lamborghini guidato dai TheBorderline che ha travolto in pieno la Smart a bordo della quale viaggiava la vittima, insieme alla mamma e alla sorellina.

A chiarire il punto ci ha pensato Gabriele Morabio, l’amministratore della società Skylimit presso la quale il gruppo di YouTuber ha noleggiato l’auto, che ha spiegato che la Lamborghini poteva essere noleggiata.

“Noi non siamo responsabili o complici”, ha asserito Morabito, postando una storia su Instagram con la quale ha difeso l’azienda. “Il compito della nostra società e offrire servizi, il ruolo di educatore spetta ai genitori”.

Il post condiviso sui canali social della società

Chi punta il dito contro Morabio e la sua azienda lo fa accusandoli di aver noleggiato la Lamborghini a dei ragazzi poco più che ventenni. “Ci rincresce constatare, però, che l’opinione pubblica sia stata fuorviata da una cattiva informazione normativa, che sta mettendo pesantemente in dubbio la professionalità e la diligenza del nostro operato. Il nostro codice della strada (nello specifico l’art. 117) permette a chi ha la patente da più di un anno di guidare qualsiasi tipo di auto senza alcuna restrizione. E noi abbiamo effettuato i controlli per garantire il rispetto di tale condizione anche in questa occasione”, continua il post.

Infine, l’amministratore delegato della Skylimit non si è limitato a difendere la società ma si è anche scagliato contro gli haters. “Non siamo in alcun modo corresponsabili o, peggio ancora, complici di ciò che è accaduto poiché il compito della nostra società è offrire servizi, il ruolo di educatore spetta ai genitori. Sicuramente, come è giusto che sia, il nostro problema passa in secondo piano, ma continuare a ricevere minacce di morte nei confronti nostri e dei nostri figli, crediamo sia qualcosa di intollerabile”, ha concluso.