Davanti alla Sigifer, azienda per cui lavoravano i cinque operai morti nell’incidente ferroviario di Brandizzo, è apparsa la scritta “assassini“, molto evidente sul pavimento.
Incidente Brandizzo, scritta davanti alla Sigifer: “Assassini”
“Assassini. Basta appalti” è la grande scritta, in vernice rossa, comparsa nella notte a Borgo Vercelli, sulla strada davanti all’ingresso della Sigifer, azienda per la quale lavoravano i cinque operai morti nell’incidente ferroviario di Brandizzo, in provincia di Torino. Accanto a queste parole è stata disegnata una piccola stella a cinque punte. Uno dei due indagati nell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Ivrea, è Andrea Girardin Gibin, capocantiere della Sigifer, mentre l’altro è il tecnico Rfi Antonio Massa. La settimana scorsa negli uffici della procura sono stati sentiti anche alcuni dipendenti ed ex dipendenti dell’azienda vercellese.
Incidente Brandizzo: cosa è successo
Mercoledì 30 agosto, alle 23.49, un treno in trasferimento, che viaggiava a 160 chilometri orari, ha travolto e ucciso cinque operai che stavano lavorando alla manutenzione dei binari. L’incidente è avvenuto a Brandizzo, in provincia di Torino. Nella strage sono morti Michael Zanera, 34enne di Vercelli, Giuseppe Sorvillo, 43enne di Brandizzo, Saverio Giuseppe Lombardo, 52enne di Vercelli, Giuseppe Aversa, 49enne di Chivasso, e Kevin Laganà, 22enne di Vercelli. Lavoravano tutti per la Sigifer di Borgo Vercelli. Sono sopravvissute due persone, ovvero il tecnico di Rfi Antonio Massa, 47enne, e Andrea Girardin Gibin, caposquadra Sigifer di 52 anni, che risultano entrambi indagati. La Procura di Ivrea contesta a entrambi il reato di omicidio plurimo e disastro ferroviario con dolo eventuale. Questo vuol dire che i due avrebbero agito con consapevolezza di poter causare la morte dei colleghi.