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Jukebox, 80 anni dalla sua nascita. Puro divertimento al costo di una monetina

Jukebox

I colossi delle fabbriche delle “macchine musicali” con il jukebox riuscirono a cambiare il modo particolare di ascoltare la musica. Fu una vera e propria rivoluzione

Il jukebox non è altro che uno specifico apparecchio da installazione pubblica. Tale apparecchio riproduce brani musicali e tutto questo in una maniera del tutto automatica. I brani vengono riprodotti in seguito all’introduzione di una moneta all’interno del jukebox.
È bene ricordare che il termine juke-box venne usato negli Stati Uniti d’America a partire dagli anni trenta. Questo particolare nome deriva da juke-joint, che era riferito ad un bar in cui si ballava. Era anche solitamente usato nel medesimo periodo, juke-bands, riferito ad indicare i vari gruppi musicali che vi si esibivano.
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Cos’è il jukebox?

Solitamente questo apparecchio è composto da uno specifico armadio diviso orizzontalmente in due ripiani. Dei quali quello superiore ha quasi sempre una vistosa lastra di plexiglas o vetro. Quest’ultima mostra il meccanismo interno di selezione dei vari dischi e di giradischi. Invece, in quella inferiore è ubicato il controllo delle monete, il sistema elettrico/elettronico di selezione e la cassaforte.
Il jukebox è un’apparecchiatura che unitamente al flipper ha contraddistinto la storia dell’intrattenimento pubblico nei locali. È anche molto presente in numerosissimi film e telefilm (Fonzie in “Happy Days” lo attivava con un pugno ben dato), ed è anche un simbolo degli anni cinquanta negli USA.
Si tratta di una vera e propria rivoluzione sociale e del costume che riuscì ad avere un notevole impatto anche sullo specifico mercato discografico. I primi modelli di jukebox comparvero già verso la fine dell’800.
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Il jukebox: vero protagonista del divertimento

L’apparecchio con il passare del tempo è diventato protagonista assoluto dell’intrattenimento e il jukebox non poteva mancare nei locali. Attorno ad esso nascevano relazioni sentimentali e semplici amicizie. È diventato un simbolo di divertimento e di aggregazione, trasformando tutto questo in un vero e proprio fenomeno di costume.
La diffusione del jukebox fu notevole e direttamente proporzionale alla rivoluzione messa in atto dalla sua comparsa. Tutto questo ebbe molte ripercussioni sul piano sociale ma anche musicale: per la prima volta era semplicissimo scegliere e ascoltare brani in ogni luogo. E poi era possibile ballarci intorno.
In pratica: una nuova modalità di socializzazione, infatti, per mezzo di un nuovo modo di fruizione musicale.
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L’evoluzione del jukebox

Seeburg, Rock-Ola, Wurlitzer e, in parte, Ami furono nel corso degli anni (e precisamente: dal 1930 al 1960) le casi costruttrici che immisero negli Stati Uniti numerosi esemplari di questo apparecchio. I primi jukebox erano in legno e potevano contenere 12 dischi 78 giri.
Ma è bene sottolineare che la storia di questo apparecchio affonda le proprie radici già nell’800: infatti, il primo jukebox venne inventato da Louis Glass e William S. Arnold nel 1890. In pratica: si trattava di un semplice fonografo che veniva alimentato da delle monetine. Questo apparecchio emetteva musica da dei tubi.
La musica automatica era già presente nel XIX secolo, sarà necessario però attendere il 1906 per poter avere la specifica funzione di selezione musicale nella forma di dischi da grammofono.