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Kekko dei Modà parla della depressione: "Ho pensato di smettere"

Kekko dei Modà

Kekko Silvestre, dei Modà, in un'intervista per il Corriere della Sera, ha parlato della depressione che lo ha spinto a pensare di abbandonare la musica

Kekko Silvestre, il cantante dei Modà, ha raccontato in un’intervista di aver combattuto contro la depressione negli ultimi anni. Una condizione psicologica che lo ha spinto a pensare di abbandonare la musica.

Kekko dei Modà parla della depressione: “Ho pensato di smettere”

I Modà torneranno al Festival di Sanremo 2023 dopo anni di assenza. La canzone che portano in gara si chiama Lasciami e parlerà della depressione contro cui Kekko Silvestre, leader della band, ha combattuto negli ultimi anni. “Ad aprile 2021 mi sono svegliato e non riuscivo a piegare le gambe” ha dichiarato il cantante in un’intervista per il Corriere della Sera. “Pensavo fosse un’influenza ma dopo dieci giorni a letto ho temuto che potesse essere una malattia degenerativa. Mi ha visitato un neurologo e mi ha diagnosticato la depressione” ha aggiunto Silvestre.

Tutto è accaduto dopo un periodo di attacchi di panico prima dei concerti. Il cantante non riusciva a rendersi conto di quello che stava accadendo. “Ho accumulato troppo e il cervello alla fine mi ha bloccato il fisico. La depressione è un male oscuro che non si fa vedere e vive dentro di te” ha raccontato Kekko, che ha ammesso di aver pensato di abbandonare la musica. Il Covid ha reso ancora più difficile questo periodo della sua vita, annullando ogni tipo di rapporto umano con gli altri.

Il ritorno dei Modà a Sanremo

Oggi non è ancora passato tutto, ma Kekko Silvestre sta cercando di riprendersi grazie all’aiuto della musica. Il ritorno a Sanremo con i Modà è importante, ma il cantante non ha troppe aspettative. “Non vinceremo mai. Ci andiamo per far sapere ai nostri fan che non seguono i social, e sono molti, che ci siamo ancora” ha dichiarato Kekko. I Modà sono stati simbolo di un momento storico della musica nello scorso decennio, con grande successo ma poco consenso da parte della critica. “Se essere vecchi significa riempire stadi e palazzetti allora era una bella cosa. Oggi lo accetto, allora mi dava fastidio che non venissero mai considerati i nostri risultati. C’è sempre stato un pregiudizio verso chi fa musica nazional-popolare, come accade a Ultimo adesso, ma le mode passano, le canzoni restano” ha dichiarato il cantante.