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Le Iene, Elettra Lamborghini e il monologo sull'adozione: "Può costare fino a 30 mila euro"

Le Iene Elettra Lamborghini adozione

Le Iene, Elettra Lamborghini e il monologo sull'adozione: la cantante si mette a nudo.

Ospite de Le Iene, Elettra Lamborghini ha portato in scena un monologo sull’adozione. La cantante ha parlato più volte di questo argomento sui social, svelando di aver provato ad accogliere in famiglia un bambino ma le è stato impossibile.

Le Iene: Elettra Lamborghini e il monologo sull’adozione

Elettra Lamborghini, ospite de Le Iene, ha portato in scena un monologo sull’adozione. La cantante di Musica e il resto scompare ha parlato più volte sui social di questo argomento, svelando di aver provato ad adottare senza successo un bambino di Gaza. Nel programma di Italia 1 ha esordito:

“Penso che questo mondo abbia più bisogno di persone desiderose di cambiare le cose in meglio, per sé ma soprattutto per gli altri. In particolare per chi è meno fortunato. Questa forma d’amore si manifesta in molti modi”.

Il monologo sull’adozione di Elettra Lamborghini

La Lamborghini ha proseguito entrando nel vivo del monologo sull’adozione:

“Ad esempio, con la volontà di adottare un bambino rimasto solo e da quando ne ho parlato pubblicamente, ricevo decine di messaggi che mi hanno aiutato a scoprire come quella delle adozioni, in Italia, sia una realtà complessa, a volte drammatica. Sono esclusi i single, le coppie omosessuali e per tutte le altre, il nemico è la burocrazia. L’attesa, infatti, spesso si protrae così a lungo che dopo aver messo in campo fatica, energie e speranze, gli aspiranti genitori si ritrovano esclusi perché, nel frattempo, sono invecchiati oltre i limiti previsti dalla legge”.

Elettra Lamborghini: quanto costa adottare?

Elettra si è soffermata anche sul costo dell’adozione:

Adottare all’estero, invece, è semplicemente impossibile per le coppie meno abbienti, visto che costa fino a 30.000 euro e difficile per tutte le altre: in media, bisogna aspettare quattro anni e mezzo, un tempo infinito per i futuri genitori e soprattutto per i bimbi che sono costretti a trascorrerlo dentro un orfanotrofio. (…) Le difficoltà, poi, alimentano situazioni opache e, a volte, sconfinano nell’illegalità vera e propria. Spesso, sentiamo dire che l’Italia è un Paese che non fa più figli e questo è vero, ma è anche un Paese che dimentica i diritti di tanti uomini, di tante donne che sognano di diventare genitori per regalare un futuro migliore a chi è solo e che dimentica, soprattutto, i diritti di tanti bambini che non hanno nessuno, che non hanno nessuna colpa e che chiedono solo di dare e ricevere amore”.

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