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Villa Manzuta è un grande casolare immerso nella natura situato nei pressi di Faenza. L’edificio costruito su due piani verso la fine del Settecento oggi si trova in condizioni disastrose.
Storia del casolare
Il complesso immobiliare comprende una villa padronale e un edificio residenziale con fienile, legnaia, stalla e piccolo fondo agricolo. La dimora fu utilizzata prima come residenza patronale da un privato e poi è passata di proprietà al seminario ecclesiastico che la trasformò in un istituto scolastico. Nel 1952 è stata ceduta infine ad una società fondiaria.
Condizioni disastrose della struttura
Il mancato intervento e le condizioni atmosferiche hanno peggiorato la struttura dell’edificio che un tempo poteva vantare di tanta bellezza. Prima di accedere alla villa bisogna percorrere un viale di accesso accompagnato da due ippocastani di imponenti dimensioni. L’abitazione è circondata da un parco ora infestato da molte specie vegetali infestanti. L’edificio della villa è stato realizzato con strutture portanti verticali in laterizio, solai in legno e cotto, controsoffitti voltati in arelle. Pavimentazioni, infissi esterni ed interni sono stati asportati, mentre sono ancora presenti la cancellata e il portone d’ingresso. Oggi però parti di solai e coperto sono crollati.
Provvedimenti del Comune di Faenza
A causa della cattiva conservazione delle strutture portanti, il comune di Faenza ha dichiarato inagibile la villa che è stata completamente abbandonata dal 1965. Le camere sono totalmente spoglie e il tetto è crollato in più punti. Le pareti della villa sono state ricoperte di graffiti, giochi architettonici di travi e archi. Il secondo piano è praticamente inagibile a causa del crollo del tetto. Il casolare si trova in condizioni disperate, ma offre tante opere d’arte divertenti e uniche.
