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Reggia di Caserta, la neve svela un immenso violino

Reggia di Caserta

La Residenza e il Parco voluti da Carlo di Borbone e progettati da Luigi Vanvitelli sono un'insieme di bellezza e di stili diversi.

La Reggia di Caserta è stata la residenza di Carlo Borbone, Re di Napoli. Si ispira alla Reggia di Versailles e al suo parco, con viali, fontane e vasche. Imbiancato dalle nevicate che hanno aperto il 2019, il giardino ha portato in luce una forma singolare.

La Reggia di Caserta è un’enorme violino

Nelle prime settimane dell’anno, nel sud Italia si sono visti paesaggi spettacolari e, tra questi, la Reggia di Caserta ha portato in luce il progetto del suo architetto, Luigi Vanvitelli. Il Palazzo reale è stato voluto dal Re di Napoli Carlo Borbone e doveva essere all’altezza, alla magnificenza e all’imponenza di quella del signore di Francia a Versailles. Luigi Vanvitelli per il giardino si è ispirato a quelli dei palazzi settecenteschi, facendo però risaltare le caratteristiche del giardino rinascimentale italiano. Il parco si estende per 3 chilometri di lunghezza e comprende 120 ettari di terreno. Ripreso dall’alto e coperto da un manto bianco, la Reggia con il suo immenso parco sembra un immenso violino.

Il parco della Reggia

Fontane e vasche arricchiscono e danno movimento all’immensa distesa verde. Il Parco è suddiviso in tre sezioni. La prima, immediatamente dietro la residenza, funge da parterre con viali rettilinee e il bosco vecchio, la seconda sezione è costituita da fontane con sculture e vasche con i pesci, in particolare la Fontana Margherita chiude il giardino all’italiana e apre il percorso all’inglese. L’ultima parte riguarda il giardino “di paesaggio” voluto da dalla regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, moglie di Ferdinando IV, secondo i dettami dell’epoca che privilegiavano il giardino all’inglese. La costruzione della Reggia è iniziata nel 1752, ma la partenza di Carlo di Borbone per la Spagna e la morte di Luigi Vanvitelli nel 1773, rallentarono i lavori. Il Palazzo e il suo parco vennero conclusi dal figlio di Vanvitelli e da altri architetti della sua scuola nel secolo successivo.