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Wet Floor, il nuovo album: viaggio tra amore, rock e romanticismo

Wet Floor nuovo album

All’animo rock uniscono un sound carico di adrenalina e romanticismo: i Wet Floor escono con il nuovo album, "La città era piena di rumore".

Con la loro carica di adrenalina e il fascino travolgente per il rock, i Wet Floor tornano con un nuovo album. Venerdì 10 aprile esce “La città era piena di rumore”, disco autoprodotto che la rock garage band presenterà il giorno successivo, sabato 11 aprile al Circolo Ohibò di Milano. Andrea Staglianò dà voce alla band, Luca Erba basso e cori, Stefano Crippa si scatena alla chitarra e Fabio Donghi dà una carica esplosiva alla batteria. Un perfetto ed equilibrato mix di melodie, suoni, sentimenti ha portato al loro terzo full-length. Dopo un periodo di gestazione, la band meneghina è arrivata a una nuova fase di maturazione e il quartetto freme dalla voglia di far sentire la propria voce.

Intro, Icaro, Solstizio, Congiunzione astrale, L’ultima sigaretta, Tokyo, La città era piena di rumore, Rock Therapy, Lettere di Natale, Dono di natura sono i 10 brani che compongono un album intenso. Un connubio tra rock e romanticismo capace di descrivere il “rumore” e la frenesia dei nostri tempi. Affaccendati in una realtà che ci sovrasta tra stimoli e informazioni, non manca il desiderio di evadere. Discostarsi dal caos metropolitano per trovare riparo nel bosco silenzioso descritto da Guido Quarzo, l’autore da cui prendono spunto. Nella società odierna ci si sente vivi o, al contrario, completamente persi.

Wet Floor, il nuovo album

Non manca la vena rock che fa da sfondo e fil rouge alle canzoni dei Wet Floor: traendo ispirazione dalle parole e dalle riflessioni di Guido Quarzo, il nuovo album offre uno sguardo sul presente. Si parte dal basso e non vi è alcuna pretesa di “verità assoluta”. Il disco della band trasmette emozioni diverse, la sensazione di “rumore”, inteso come confusione e senso di smarrimento, ma anche come voglia di rivalsa. Ed è proprio la Musica che qui sprona a dare il meglio.

I fan possono scatenarsi sulle note di un intrigante mix di alternative, garage, punk, con elementi indie. Ritornelli catchy e dirette ballate rock impreziosiscono il lavoro, arricchendolo e offrendo ritmi originali. Innovativa anche la formazione, che è stilisticamente evoluta grazie anche all’ingresso di due nuovi elementi.

Il nuovo album, “La città era piena di rumore”, è stato registrato, mixato e masterizzato da Carlo Altobelli
presso Toxic Basement Studio di Carate Brianza.

La carriera dei Wet Floor

La band garage-rock è nata nel 2005. Vantano due EP, una carriera fatta di gavetta e spettacoli nell’hinterland milanese. Nel 2011 la band ha presentato il primo album autoprodotto, intitolato “L’effetto del curaro” . La formazione è avvenuta su alcuni dei palchi più importanti di Milano, come alla Magnolia e al Carroponte, fino
alla partecipazione al MEI Supersound di Faenza (RA).

“Profezia in 12 pezzi”, uscito nel settembre 2014 e registrato al CRONO Sound Factory di Vimodrone con Simone Sproccati, è il loro secondo lavoro ufficiale. Un album provocatorio contro i miti alimentati da media, religione e politica. Idoli da cui siamo condizionati e influenzati. Una sorta di spersonalizzazione che ci rende dipendenti dal volere altrui, succubi di chi si ritene sappia guidarci, dicendoci come agire e cosa fare.

La “profezia” dei Wet Floor, tuttavia, è in antitesi con questo concetto: la musica, da sempre loro grande passione, ci invita a metterci in gioco e dare il meglio. Non intende diventare un nuovo idolo da seguire. Al contrario, vuole essere un incentivo per diventare “profeti di sé stessi”.

Dopo l’album si fanno conoscere attraverso un fitto calendario live. Il gruppo, infatti, ha avuto il merito di esibirsi su molti palchi della Lombardia (Bloom, Carroponte, Circolo Ohibò, tra gli altri) e di aprire lo spettacolo di alcune importanti band. Tra loro, GazeboPenguins, Giorgio Canali, Voina, Giorgio Ciccarelli, Canova. Non sono mancati neppure i concerti lontani dalla Lombardia.

A metà del 2018 un cambiamento dà nuova linfa alla band: si tratta dell’ingresso di Stefano Crippa alla chitarra e
Fabio Donghi alla batteria. Creata la sinergia con gli altri componenti del gruppo, i quattro musicisti hanno unito le loro sensibilità artistiche, le melodie che riecheggiano nelle orecchie, dato voce ai loro sentimenti: è nato così il nuovo album “La città era piena di rumore”.