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Quando sconfiggeremo il Coronavirus, l'estate avrà il sapore della libertà

Coronavirus, quando sarà finito saremo in estate

Quando l'emergenza Coronavirus sarà finita, l'estate avrà un sapore diverso dalle precedenti. Saprà di libertà. E apprezzeremo ogni singolo dettaglio come non abbiamo mai fatto finora.

Quando l’emergenza Coronavirus sarà finita, usciremo da casa e con molta probabilità saremo già in estate. Torneremo a prendere voli per abbracciare mamma e papà, da cui siamo stati lontani e per cui ci siamo preoccupati tutto questo tempo. E li troveremo pronti a sfornare parmigiane perché, senza dubbio, ai loro occhi saremo sciupati, anche se la quarantena ci ha fatto cedere troppe volte a patatine fritte e biscotti.

Torneremo ad indossare blazer leggeri dai colori pastello e T-shirt a righe e conteremo i giorni che ci separano dalle vacanze estive. Torneremo in macchina, sulle autostrade che ci portano verso il mare e faremo il bagno anche se l’acqua sarà ancora fredda. E anche le code in macchina avranno un altro sapore. Torneremo ai concerti, a stringerci forte mentre cantiamo a squarciagola.

Quando usciremo da casa, e il Coronavirus non ci farà più paura, torneremo nelle piazze, sulle panchine a chiacchierare, con il sole dritto in faccia. Torneremo a mangiare la pizza seduti al ristorante, e poi ci appoggeremo sul gradino davanti al portone di casa a bere una birra mentre parliamo di quanto strano e difficile e doloroso sia stato tutto. E gli apericall – fatti con House Party per sentirci più vicini, per sentirci meno soli – saranno un ricordo che ogni tanto ci farà sorridere e ogni tanto ci farà piangere.

Torneremo a festeggiare i compleanni tutti insieme e ad abbracciarci come quando abbiamo vinto i Mondiali nel 2006. Quando usciremo da casa, torneremo dal parrucchiere e cambieremo anche taglio per chiudere i ponti con quello che è stato, come si fa quando finisce un amore difficile.

Torneremo ad affollare i centri estetici per cerette, manicure e pedicure, perché ne avremo bisogno. Dio sa quanto ne avremo bisogno. E sceglieremo smalti dalle tonalità più accese, quelle che stanno bene con l’abbronzatura. Torneremo a stenderci al sole, a leggere sotto l’ombrellone, a mangiare spaghetti alle vongole annaffiati da fiumi di prosecco ghiacciato, rigorosamente su una terrazza vista mare. Torneremo a fare shopping il sabato pomeriggio, senza paura di mantenere un metro di distanza mentre facciamo la fila, carichi di pile di abiti e scarpe. E anche fare la fila ci sembrerà una cosa bellissima.

Quando usciremo da qui e sarà estate, prenderemo il vestito di paillettes, i sandali più alti che abbiamo e ce ne andremo a ballare, in un’affollata sala di Balera, perché “Il ballo appartiene alle persone libere”, lo ha detto Scarlett Johannson nel film Jojo Rabbit. E ci sembrerà bellissimo anche il mal di piedi dopo una serata sui tacchi. E ci sembrerà bellissimo anche doverci struccare una volta rientrate a casa.

Torneremo a fare progetti, a prenotare le vacanze con mesi di anticipo perché il futuro non apparirà più così nebuloso. Torneremo a baciarci e a fare l’amore, senza più terrore dell’altro. Torneremo alle nostre scrivanie in ufficio e anche i lunedì avranno il sapore del weekend.

Quando usciremo da qui sarà probabilmente estate. E il sole, ah il sole. Il sole scioglierà quel nodo di paura che ci stringe la gola in questi giorni, lasciandoci solo la consapevolezza che quello che abbiamo vissuto ci ha ammaccati ma resi più forti, insegnandoci quello che importa davvero. E tra le cose che importano davvero ci sono anche quelle che forse reputavamo poco rilevanti. Come quei “Momenti di trascurabile felicità” di cui parlava Francesco Piccolo in un libro di tanti anni fa.