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Ermal Meta: compleanno su Instagram, festeggia la sua rinascita

Ermal Meta: compleanno della rinascita

Buon compleanno Ermal Meta, su Instagram il post del cantautore che festeggia la data della sua rinascita da un passato difficile.

Ermal Meta festeggia il suo compleanno su Instagram, ma non è in realtà il 16 giugno bensì il 20 aprile. Il cantautore si è dedicato un toccante post, nel quale racconta la storia del suo difficile passato, quando viveva in Albania. In questa giornata, celebra il giorno della sua rinascita.

Il compleanno di Ermal Meta

Ermal Meta ha conosciuto il dolore, ha dovuto sconfiggere paure e traumi frutto di un passato vissuto all’estero, prima di arrivare in Italia. È giunto qui nel lontano 1994, entusiasta e curioso, pieno di grandi sogni ed aspettative ma anche molto triste per aver abbandonato la sua prima casa: l’Albania. “Quella terra era una madre troppo povera e troppo disperata per occuparsi di tutti i suoi figli, così alcuni di loro li mandò da sua sorella, di fronte”, spiega così la difficile decisione di partire.

Il ricordo dell’arrivo nel nostro Paese lo scuote ancora nel profondo: “Sorrido quando penso a quel giorno, ricordo che tremavo costantemente, come se facesse freddo”.

“Non sapevo nulla dell’Italia”

Oggi, 16 giugno 2020, Ermal Meta compie 26 anni come dichiara nel suo post su Instagram, perché in questo giorno cambiò completamente la sua vita, stravolgendola.

Attraversai il mare e misi i piedi su una terra straniera. Italia la chiamavano, si chiama ancora così”, scrive, “Non ne sapevo nulla, ma lentamente ho iniziato a guardarla e poi a vederla. Poi mi sono lasciato guardare a mia volta. Non fu amore a prima vista, ma qualcosa da costruire con fatica, pazienza, lotta e infine pace. Adesso siamo totalmente in simbiosi anche se ogni tanto mi fa perdere le staffe”.

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Oggi compio 26 anni. Ero già vivo quando nacqui, avevo 13 anni e il 16 giugno del 1994 persi la vita che avevo per viverne un’altra. Attraversai il mare e misi i piedi su una terra straniera. Italia la chiamavano, si chiama ancora così. Non ne sapevo nulla, ma lentamente ho iniziato a guardarla e poi a vederla. Poi mi sono lasciato guardare a mia volta. Non fu amore a prima vista, ma qualcosa da costruire con fatica, pazienza, lotta e infine pace. Adesso siamo totalmente in simbiosi anche se ogni tanto mi fa perdere le staffe. Succede quando vedo alcuni che non hanno dovuto fare fatica per farsi amare da lei, trattarla come se ci fosse un posto più bello o migliore in cui vivere, quando l’arroganza viene chiamata forza, quando ci dimentichiamo che non saremo qui per sempre mentre lei si. Ci vedrà passare e lasciare tracce più o meno profonde. Lei non si arrabbia, sorride e a guardare bene, ogni tanto, in quel sorriso c’è dell’amarezza. Quando sbaglio le dico “dai sono giovane, ho solo 26 anni”, sperando di cavarmela, ma lei lo sa che ho barato, glielo ha detto la mia terra d’origine che si trova di fronte. Quella terra era una madre troppo povera e troppo disperata per occuparsi di tutti i suoi figli, così alcuni di loro li mandò da sua sorella, di fronte. Sotto il mare le loro mani sono avvinghiate dalla notte dei tempi come quelle di giganti sdraiati e noi piccoli uomini crediamo di appartenere a mondi diversi solo perché non vediamo con gli occhi questo legame. Non ci accorgiamo che parliamo la stessa lingua quando amiamo, quando gioiamo, anche quando ci incazziamo, quando ridiamo, quando ci abbracciamo, e che parliamo lingue diverse solo quando parliamo. Sorrido quando penso a quel giorno, ricordo che tremavo costantemente, come se facesse freddo. Avevo la sensazione di andare lontanissimo. Se potessi incontrare quel bambino per pochi secondi gli direi: “ehi, non ti preoccupare, stai solo andando a casa di tua zia che ti tratterà come un figlio.”

A post shared by Ermal Meta (@ermalmetamusic) on Jun 16, 2020 at 4:28am PDT