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Barbara D’Urso, il post su Instagram per ricordare l’amico Mauro Bellugi

Mauro Bellugi

La conduttrice Barbara D’Urso ha pubblicato un post su Instagram per ricordare l’amico Mauro Bellugi, recentemente scomparso.

La conduttrice Mediaset Barbara D’Uso ha pubblicato un post su Instagram per salutare l’amico Mauro Bellugi, deceduto dopo aver subito l’amputazione delle gambe a causa del Covid.

Barbara D’Urso, il post su Instagram per Mauro Bellugi

L’ex-calciatore Mauro Bellugi è deceduto all’età di 71 anni, nella giornata di sabato 20 febbraio 2021. L’uomo era precedentemente risultato positivo al coronavirus e, a causa di gravi complicazioni indotte dal SARS-CoV-2, è stato sottoposto urgentemente a un intervento finalizzato all’amputazione degli arti inferiori.

La notizia dell’improvvisa scomparsa del difensore italiano è stata accolta con estremo dolore da parenti e amici. Tra le manifestazioni di cordoglio e i post volti a ricordare il 71enne, anche Barbara D’Urso ha caricato un post su Instagram per rivolgere un ultimo saluto all’amico Bellugi.

Sul suo account Instagram ufficiale, infatti, la conduttrice ha diffuso una foto che ritrae Mauro Bellugi in ospedale, collegato in videochiamata a “Live – Non è la D’Urso”, durante quella che si sarebbe poi rivelata la sua ultima apparizione. La didascalia posta a corredo dell’immagine riporta le seguenti parole: «Metto questa foto perché qui sorridi. Nonostante tutto quello che ti stata succedendo, sorridi e canti con me, come sempre, la canzone di Modugno… E quanto ridevi e quanto cantavi! Sei un esempio Mauro… Uomo, padre, marito ed amico meraviglioso… Per sempre».

Mauro Bellugi, l’ultima apparizione a “Live – Non è la D’Urso”

L’ultima apparizione televisiva dell’ex-calciatore Mauro Bellugi è datata 17 gennaio 2021: il difensore era ospite di “Live – Non è la D’Urso” e si trovava in collegamento dall’ospedale presso il quale era stato ricoverato dopo aver contratto il Covid.

In questo contesto, il 71enne ha raccontato il suo drammatico incontro con il virus, riportando la propria esperienza: «Sono sessanta giorni che sono qui in ospedale, però è durissima, non posso fare niente, se mi cade una cosa devo chiedere aiuto. Ho anche altri problemi, ci metterò un po’, ma ne verrò fuori. La prima volta che avrò le protesi vengo da te in studio. La mia non è un’esclusiva, ma ci tengo a parlarne con te. Ti racconto solo questo, finita l’amputazione mi hanno portato in camera, riempito di morfina, e di notte vedevo bisonti e elefanti che correvano nella mia camera, è stato così per dieci giorni. Poi sei da solo, non c’è nessuno, è brutto. Ho dovuto fare l’intervento senza l’anestesia totale. Adesso non possono venire neanche i parenti per un’ora, sono cambiati i protocolli per la sicurezza. Ci vediamo in videochiamata, ma da soli qui, è dura».

Con commozione e occhi lucidi, inoltre, Mauro Bellugi aveva anche ringraziato tutti gli italiani che, seppur a distanza, gli stavano dimostrato affetto e sostegno durante la lotta intrapresa contro il Covid: «Non pensavo di avere questo affetto pazzesco da tutta l’Italia, che mi ha aiutato ad andare avanti grazie ai messaggi d’affetto. Devo ringraziare tutti gli italiani, in particolare la curva Nord di San Siro, mi hanno messo uno striscione fuori dallo stadio».