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Lo yacht ormeggiato a Marina di Carrara è di Putin: lo sostengono stretti collaboratori di Navalny

yacht Putin Carrara

Lo yacht a Marina di Carrara apparterebbe proprio a Putin: è quanto emerso da una nuova inchiesta condotta da oppositori del presidente russo.

Mentre gli oligarghi russi fuggono per mettere al sicuro le proprie ricchezze, evitare sanzioni e salvarsi dal congelameto dei beni, una nuova inchiesta riguarda lo yacht ormeggiato a Marina di Carrara. Secondo gli oppositori di Putin, nonché stretti collaboratori di Navalny, quell’imbarcazione tanto enorme quanto lussuosa apparterebbe proprio al presidente russo.

Lo yacht di Putin è ormeggiato a Marina di Carrara: la nuova inchiesta

Che il patrimonio di Putin abbia un valore così ingente da essere difficilmente stimabile è noto a tutti. Quello che non tutti sanno è che lo yacht ormeggiato a Marina di Carrara, nel cuore della Versilia, apparterrebbe proprio al presidente russo.

Nonostante le smentite arrivate già nei giorni precedenti, le informazioni sono emerse in seguito a un’inchiesta realizzata da oppositori di Putin. Lo sostengono stretti collaboratori di Aleksej Navalny, proprio nel giorno in cui è stato condannato (e arrestati gli avvocati).

Infatti, secondo Georgi Alburov e Marina Pevchikh, il panfilo lungo 140 metri e con un valore stimato di circa 700 milioni di dollari sarebbe una proprietà di Vladimir Putin.

Gli indizi

Per gli oppositori del presidente russo, le due pagine della “Crew List” rappresenterebbero un primo indizio. In particolare, il documento compilato a Carrara il 17 dicembre del 2020 contiene 23 nomi, le date di nascita e gli estremi dei passaporti dell’equipaggio. In questo modo, è stato possibile ricostruire gli spostamenti.

I membri sono tutti russi, escluso il capitano: il britannico Guy Bennett Pearce. Inoltre, “almeno dieci di loro sarebbero riconducibili al Federal Protective Service (Fso), ovvero il Servizio di protezione federale, l’agenzia che protegge Putin e organizza la sua vita”, dichiarano Pevchikh e Alburov.

Secondo gli oppositori di Putin, il “numero due dello yacht” sarebbe Sergey Grishin, che altre persone avevano salvato nella propria rubrica telefonica come “Sergei G Fso”. Tra inomi con cui i due accusatori si sono confrontati, ci sarebbero anche quelli di persone residenti a Sochi, in via Furmanova 10, presso la sede dell’ufficio dell’Fso. Si tratta dello stesso ufficio che assicura la sicurezza della residenza estiva di Putin.

Inoltre, per i collaboratori di Navalny, il presunto proprietario dello yacht, Eduard Khudaynatov, sarebbe solo un prestanome. Si tratta dell’ex primo vicepresidente della compagnia petrolifera Rosneft e indicato come Gennady Nikolayevich Timchenko, tra gli oligarchi sanzionati dall’Europa, proprietario di Graceful, yacht precedentemente appartenuto a Putin.