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Long Covid, perché colpisce più le donne che gli uomini?

Studio italiano sulle tipologie di Long Covid

Le donne sembrano avere il doppio delle probabilità rispetto agli uomini di essere colpite dal Long Covid: perché accade?

Il Long Covid, termine con cui si indicano i disturbi a lungo termine legati all’infezione, sembra colpire maggiormente le donne rispetto agli uomini: complice di questo fattore sarebbero gli estrogeni, i principali ormoni sessuali femminili.

Long Covid colpisce di più le donne

Della questione si è dibattuto durante un webinar organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità dal titolo Long-Covid: pronti a fronteggiare l’impatto presente e futuro della pandemia?. Elena Ortona, membro del Consiglio direttivo del Centro Studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere, ha spiegato che gli effetti a lungo termine dopo la guarigione dal virus si manifestano in forma diversa tra uomini e donne.

Uno studio spagnolo ha infatti preso in esame quasi 2 mila pazienti con un’età media di 61 anni guariti da circa 8 mesi, e ha mostrato come il 37% era privo di sintomi mentre il 14,4% presentava 3 o più sintomi di post-Covid (astenia, dispnea a riposo e da sforzo, mal di testa, perdita di capelli, disturbi oculari). Più nel dettaglio si trattava di 647 pazienti tra cui 402 donne e 245 uomini, e in tutti i casi ogni singolo effetto ha colpito maggiormente i soggetti di sesso femminile.

Long Covid colpisce di più le donne: perché?

La dottoressa Ortona ha sottolineato che, tra i fattori potenzialmente responsabili dei disturbi, vi sono:

  • un danno d’organo causato da un’eccessiva risposta immunitaria attivata dal virus
  • serbatoi preesistenti di Covid in alcuni tessuti
  • riattivazione di agenti patogeni a causa di disregolazione immunitaria
  • reazioni autoimmuni.

Date queste premesse, alla base del fatto che le donne sembrino avere una probabilità doppia di essere colpite dal Long Covid rispetto agli uomini, ci sarebbe il ruolo svolto dagli estrogeni.

Pare infatti che i principali ormoni sessuali femminili contribuiscano ad attivare il sistema immunitario e l’instaurarsi di reazioni autoimmuni. In sostanza aumentano la produzione di autoanticorpi, che poi contribuiscono a provocare manifestazioni cliniche del Long Covid. Il fatto di avere una risposta immunitaria più potente rispetto agli uomini (generata dalla formazione di anticopi) può dunque essere un’arma a doppio taglio: se da una parte rende più resistenti alle infezioni, dall’altra rende più esposti alle malattie infiammatorie e autoimmuni.