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Magazzino 47: incendiato centro sociale

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A Brescia viene appiccato un incendio all'interno del centro sociale Magazzino 47. I militanti accusano le forze fasciste della zona.

Appiccato incendio al centro sociale Magazzino 47 di Brescia. I militanti avevano annunciato di voler organizzare una manifestazione contro la presenza nel quartiere Carmine di un banchetto di Forza Nuova prevista per sabato 24 febbraio.

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La dinamica

E’ la notte del 23 febbraio 2018, quando il custode dell’edificio ha chiamato allarmato i vigili del fuoco, dopo essersi svegliato di soprassalto per essersi reso contro della nube di fumo che infestava la camera in cui stava dormendo. Grazie al tempestivo intervento dei pompieri, l’incendio è stato contenuto e non ha provocato gravi danni.

La Scientifica dei carabinieri di Brescia sta indagando sul caso. Secondo le prime ricostruzioni, qualcuno si sarebbe introdotto nel cuore della notte all’interno del centro sociale, avrebbe impilato qualche libro al centro del salone principale e gli avrebbe dato fuoco. La finestra forzata e l’intenso odore di benzina non lasciano dubbi sulla natura dolosa dell’incendio.

“Possiamo affermare con certezza che si è trattato dell’ennesimo infame attacco di fascisti e razzisti che cercano di seminare un clima di odio razziale e intolleranza in città” dichiarano adirati gli organizzatori delle iniziative promosse da Magazzino 47. I militanti si dicono convinti riguardo alla loro colpevolezza, giustificando l’atto come risposta alla manifestazione prevista per sabato mattina contro il banchetto di Forza Nuova, a cui parteciperà anche Laura Castagna, candidata sindaco alle prossime elezioni amministrative. Secondo i ragazzi del centro sociale, i rei dell’incendio sarebbero gli stessi che nelle scorse settimane hanno colpito le Casette occupate in via Gatti e il campo Sinti di via Orzinuovi. “Reagiremo di conseguenza” giurano i ragazzi infuriati, promettendo di continuare la strenua lotta contro le forze fasciste della città.

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Dai social network arrivano i primi commenti dei militanti antifascisti e dei cittadini solidali. “Dare fuoco a dei libri, cioè bruciare la cultura, è una cosa imbarazzante. Siete vergognosi” scrive su Facebook una frequentatrice del centro sociale in via Industriale.

Una vicenda drammatica si aggiunge alla reazione a catena dei fatti succedutisi dopo la sparatoria di Macerata. Il 3 febbraio 2018, Luca Traini, dichiarato simpatizzante delle forze neo-fasciste, si era infatti recato nel centro del capoluogo marchigiano e aveva sparato a sei africani con il pretesto di vendicare la morte di Pamela Mastropietro. Al delitto sono seguite mobilitazioni in tutta Italia che hanno coinvolto centri sociali, partiti antifascisti e centinaia di cittadini.