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Malato di sclerosi multipla viene licenziato: troppe assenze

Cesare Votta

L'azienda per la quale lavora si occupa della raccolta dei rifiuti per il Comune di Catanzaro. Guidava mezzi pesanti, ora può lavorare solo in ufficio

Malato di sclerosi multipla e licenziato dalla sua azienda per le troppe assenze. È successo a Cesare Votta, 52 anni di Catanzaro, in Calabria, dove vive con la moglie e un figlio di 14 anni. La storia si apprende da la Gazzetta del Sud. Alla base ci sarebbe un mancato accordo per un suo cambio di mansioni dopo la scoperta della malattia. Lavorava per una ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti per il Comune di Catanzaro. In passato guidava mezzi pesanti, ma a seguito dell’insorgere della malattia si è visto ritirare la patente. A quel punto la sua azienda avrebbe dovuto cambiare le sue mansioni e infatti gli ha proposto di fare l’operatore ecologico. Avrebbe dunque dovuto andare in giro per le strade a raccogliere i rifiuti cosa che, ha detto lo stesso Votta, non riesce a fare perché fatica a stare in piedi. E che, afferma sempre l’uomo, gli è stata sconsigliata dal suo stesso medico curante. Cesare sperava di avere un posto in ufficio. Evidentemente, però, la ditta non lo vedeva in quella posizione lavorativa.

La lettera di licenziamento dell’azienda

L’uomo, a causa della sclerosi multipla, deve spesso recarsi fuori dalla sua regione per effettuare esami e terapie. Ma proprio appena prima di uno di questi viaggi, nello scorso mese di luglio, si è visto recapitare a casa una raccomandata dell’azienda che gli comunicava il licenziamento. Votta aveva superato il “periodo di comporto”, ovvero il periodo in cui un dipendente ha diritto a restare in malattia senza perdere il lavoro. In questo momento si trova senza un’occupazione. Con le chiare difficoltà di chi deve provvedere al sostentamento di una famiglia senza avere un reddito a disposizione. Ma forse la diffusione della sua storia potrebbe aiutarlo a risolvere i problemi. Magari perfino a trovare un nuovo posto di lavoro.