> > Marco Bocci sul ruolo in casa con Laura Chiatti: "Io un sultano servito e riv...

Marco Bocci sul ruolo in casa con Laura Chiatti: "Io un sultano servito e riverito? Mai"

Marco Bocci Laura Chiatti

Marco Bocci sul ruolo in casa con Laura Chiatti: l'attore torna a fare chiarezza sull'intervista di coppia a Domenica In.

Le dichiarazioni di Laura Chiatti a Domenica In continuano a far discutere. Il marito Marco Bocci è tornato a parlare di quanto accaduto e ha voluto sottolineare che lui non è “un sultano servito e riverito”.

Marco Bocci sul ruolo in casa con Laura Chiatti

Intervistato da Il Messaggero, Marco Bocci è tornato a parlare delle critiche arrivate alla moglie Laura Chiatti dopo l’ospitata di coppia a Domenica In. “L’uomo che fa i lavori di casa mi abbassa l’eros“, aveva esclamato l’attrice. Questa, che la stessa Laura ha descritto come “una battuta goliardica in un contesto divertente e spensierato“, è bastata a scatenare l’inferno. La Chiatti ha sottolineato che le sue parole non devono essere etichettate come discriminatorie o peggio ancora sessiste. Era una semplice battuta e tale deve rimanere. Marco, ovviamente, è dello stesso parere.

Marco Bocci è un “sultano servito e riverito”?

Bocci ha dichiarato:

“Le sue parole sono state strumentalizzate. Un rischio che si corre ogni momento nell’era dei social. Per fare notizia si gonfia tutto, andando oltre la ragionevolezza”.

A questo punto, il giornalista de Il Messaggero ha chiesto: “Vuol dire che in casa non è un sultano servito e riverito da sua moglie?“. Bocci ha replicato:

“Ma quando mai. Ci dividiamo i compiti come tutte le coppie”.

I problemi di salute di Marco Bocci

Chiarito il suo ruolo in casa con Laura Chiatti, Marco ha parlato dei suoi problemi di salute. L’attore ha dichiarato:

“Molte cose non le ricordo più. Ma me ne sono fatto una ragione. All’inizio è stato difficile, poi ho recuperato la parola e ho cercato di trasformare quella mia difficoltà in un punto di forza. Mi sono salvato tornando indipendente e riprendendo a lavorare. (…) Non ho nulla di cui vergognarmi”.